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Piero Manzoni 1933-1963 – (Milano, Palazzo Reale 31-05-2014)

Creato il 01 giugno 2014 da Maxscorda @MaxScorda

1 giugno 2014 Lascia un commento

Manzoni 2
Certe occasioni non vanno perse e Piero Manzoni val bene una trasferta.
Approfittando degli ultimi giorni a disposizione, si unisce un giro a Milano con la mostra che la sua citta’ gli tributa a oltre 50 anni dalla sua scomparsa.
Come sempre lasciamo le biografie ai biografi e concentriamoci sul lavoro di un artista scomparso troppo giovane, laddove ricordarlo per le sue opere e’ ricordarlo nella sua umanita’ pregna della fantasia che ha saputo esprimere nell’arte.
Egli fu un creativo puro, un concentrato d’idee capace di ribaltare un sistema, quello dell’arte, che non impara mai abbastanza dai propri errori. Rivoluzionario quanto lo fu Duchamp, allievo di un Fontana del quale seppe portare avanti l’astrazione dimensionale, prolungamento ideale del Malevic alla cui sintassi aggiunse la materia e tolse colore. Piu’ di altri, meglio di altri, soprattutto prima di altri, seppe uscire dal sistema schernendolo e spogliandolo ma invece di urlarlo nudo, stette al gioco amplificandone gli aspetti grotteschi e abnormi. In questa ottica "La merda d’artista" che allora fu scandalosa, oggi e’ premonitrice nella sua accezione piu’ letterale e ridicola.
Manzoni 1
Ecco, questo e’ Manzoni, uno che si fece beffe dell’Arte, e del suo intorno, senza tentare di smontarla anzi con l’intento nobile e riuscitissimo di rivoluzionaria, amplificarla, glorificarla cosmicamente nell’affermazione programmatica e filosofica che tutto quanto e’ arte, con quello "Socle du monde" dopo il quale, a ben vedere, molte tendenze artistiche del passato ma soprattutto a venire, gia’ sono enunciate e descritte. Sarebbe bastato questo ma firmare i corpi facendone arte e’ la forte affermazione di un concetto che si espande nella mistica sacralita’ che senza blasfemia fa nutrire della propria arte di chi di Arte vuole nutrirsi. Si pensi ai suoi achrome, all’utilizzo di materiali poveri, a come trasformo’ la materia in forma e ad inventare il colore attraverso la sua assenza che nella sintesi del bianco, attraverso luci e ombre si scompone in nuovi arcobaleni che nulla hanno a che fare coi prismi.  Oltre Manzoni, sovente il niente o quantomeno in lui troviamo un intero ’900 che non si esaurisce neppure ai giorni d’oggi e che ancora a lungo lo vedra’ protagonista e anticipatore.
Purtroppo arrivo lungo e probabilmente a questo punto la mostra sara’ gia’ terminata ma nel caso consiglio la visione del documentario di Sky Arte a lui dedicato e comunque andare oltre una esposizione per restare nel suo pensiero attraverso un riconoscimento costante di quanto ha dato nel poco tempo che gli fu concesso.

Mostra Piero Manzoni a Palazzo Reale
Piero Manzoni – Pagina ufficiale


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