Piero Marrazzo: ''Basta con i riflettori, torno al mio mestiere''

Creato il 12 novembre 2013 da Digitalsat

Piero Marrazzo torna in tv. Nel 2009 protagonista, da presidente della regione Lazio, di uno scandalo clamoroso - partito da un video sulla sua frequentazione con una trans brasiliana con sesso e droga - da domani riprende la conduzione televisiva a 9 anni dall'ultima edizione di Mi manda Rai3.
«Basta riflettori su di me, torno a fare il mio mestiere. Da domani - dice all'ANSA Marrazzo - non si racconterà più la mia storia, ma la storia degli altri e io sarò il giornalista con 30 anni di carriera alle spalle». Il pubblico è pronto? «Non credo ci possa essere un problema, magari all'inizio guarderanno per curiosità la trasmissione, interessati alla mia persona ma spero che poi l'interesse si sposti sul programma che conduco. Io torno ad essere al servizio del racconto, con la curiosità e il mestiere di sempre», dice il figlio del grande cronista Giò Marrazzo che ostenta sicurezza con fotografi e stampa.
Dopo lo scandalo del 2009 Marrazzo si autosospese da presidente e poi si dimise dall'incarico di commissario regionale per la sanità. La vicenda, con un corredo tragico di morti di persone coinvolte nel caso, si è conclusa nel 2010 con la Corte di Cassazione che ha dichiarato Marrazzo vittima di un complotto e assolvendolo da ogni addebito. Nel 2012 un primo ritorno: per un documentario sull'Armenia andato in onda su Rai3 ma il nuovo programma tv Razza Umana su Rai2 è il suo ritorno in video a tutti gli effetti.

«Messo da parte, dietro una scrivania a non fare niente per la Rai è una perdita. Così recuperiamo un grande professionista
- dice il direttore di Rai2 Angelo Teodoli - siamo consapevoli della curiosità che può suscitare ma speriamo che venga soddisfatta subito. Del resto prima di andare in onda ha concesso varie interviste, anche televisive, ora speriamo si parli del programma».

Marrazzo che non è su Facebook e su Twitter è tornato in occasione di Razza Umana definisce la trasmissione «non uno 'strano ma verò ma il racconto curioso della complessità della nostro mondo». Il programma utilizzerà documentari brevi, di 15 minuti, provenienti da tutto il mondo e collegati in uno studio da Marrazzo con ospiti ogni volta diversi. Un talk show e un magazine insieme, «una formula - sottolinea Teodoli - che vuole allargare gli orizzonti della tv pubblica rappresentando tante realtà con un linguaggio diverso. Se pensiamo al talk pensiamo ai politici qui cerchiamo di fare un passo avanti con le storie dal mondo e gli stimoli che ci suscitano, al di là della cronaca». Saranno 8 puntate di seconda serata avendo come guida la storica risposta di Albert Einstein alla frontiera di Ellis Island nel 1933 «appartengo all'unica razza che conosco, quella umana».
Ci sarà spazio anche per i filmaker italiani,
precisa Marrazzo che «così potranno avere un programma cui mostrare i loro talenti. Nella prima puntata ospiteremo un bellissimo lavoro sul caso di Chiavenna, la cittadina piemontese dove nel 2000 suor Maria Laura Mainetti fu uccisa da tre ragazze minorenni. Nel resto della puntata filmati dal Brasile, dalla Francia e dalla Cina. In studio Susy Blady, Giampiero Galeazzi e Franco Erminio».


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