Una volta, avrò avuto dodici anni, mi arrabbiai con i miei genitori, non ricordo nemmeno piu' il motivo, e allora presi il mio cane e uscii di casa.
All' epoca eravamo una delle poche famiglie che abitavano al mare se si escludevano le famiglie dei pescatori. Stavamo ristrutturando la casa in paese e questo spiegava il perché vivessimo nella marina anche durante la stagione invernale.
Arrabbiata come ero, in sola compagnia del cane mi diressi verso gli scogli, e saltellando tra un masso e l'altro raggiunsi l'acqua. Iniziai quindi a buttar pietruzze verso il mare.
Dopo un quarto d'ora si accosto' una macchina con due ragazzi piu' grandi di me di otto dieci anni. I giovani uscirono e mi chiesero se andasse tutto bene.
Io risposi si, senza degnarli di uno sguardo. Loro però non sembravano voler demordere facilmente.
- Sei scappata di casa? - Aggiunsero.
Io risi, ero disperata ma non fino a quel punto!!! Mi girai verso di loro e li tranquillizzai, la situazione era sotto controllo.
I ragazzi, rimisero in moto la macchina e partirono, io ripresi a tirar sassi in acqua.
A volte, come questa, mi manca il mio mare dove far annegare la mia rabbia. A volte, come questa sono stanca di sentire chi si arroga il diritto di prendere decisioni per mio conto: Sono primipara mica idiota!
La situazione è sotto controllo, ho solo voglia di buttare pietre a mare
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