Magazine Attualità
Come sempre faccio quando ci sono fatti di cronaca di un certo tipo lascio sempre passare qualche giorno prima di dire come la penso,sia che si tratti di cose belle sia,come in questo casio,di cose tristi.
Lascio che molti scrivano,spesso a sproposito,leggo quello che posso,mi faccio un idea e dico la mia.
Parlo di Pietro Taricone
Quando ho saputo del fatto ho avuto 2 sentimenti contrastanti,anzi 3.
Il primo il dispiacere per la fine prematura di una persona che mi piaceva,uno sportivo,un guascone in cui pero' dietro l'immagine sfrontata faceva intendere qualita' e valori.
Il primo GF e' il solo che ho seguito,e' stato un fenomeno di costume,ci ho pure scritto uno spettacolo che ho presentato nei villaggi,uno show interattivo con la gente che alla fine sceglieva il vincitore fra i sei personaggi che mi ero inventato,uno dei quali era ispirato a lui.
Fra le decine di dementi che hanno poi messo piede in quel luogo e' il solo che abbia cercato di migliorarsi come persona e come artista,abbandonando quasi subito le comparsate in inutili trasmissioni e le remuneratissime serate in discoteca per iscriversi a corsi di recitazione,accettando piccole parti pur di crescere ed evolversi.
Non dico fosse diventato un grande attore ma perlomeno dopo quella casa ha fatto cose importanti,un uomo deve cercare sempre e ogni giorno di migliorasi sia dal punto di vista fisico che da quello professionale e umano e lui c'era riuscito.
La seconda sensazione che mi ha suscitato la notizia e' stata un po' di rabbia perche' quando sei padre certe cose dovresti metterle da parte,non sei piu' tu da solo ma c'e' qualcuno che conta su di te.
Un caro amico mio coetaneo e' diventato papa' il mese scorso con una italianissima di 22 anni piu' giovane,la prima cosa che ha fatto e' stata di vendere la moto di grossa cilindrata che aveva,non e' piu' il momento di correre rischi..mi ha detto che con una figlia cambia tutto e gli credo sulla parola.
Il terzo sentimento e' stato...come dire....in fondo e' morto in un modo che se avesse potuto avrebbe scelto e questo e' un privilegio di pochi,se proprio devo andarmene meglio cosi' o a cavallo di gnocca piuttosto che in un letto di ospedale.
Ciao Pietro.
Piccola parentesi sul paracadutismo.
Non mi sono fatto mancare neanche questo....
L'anno era il 1984,ero al secondo anno di ISEF quando un mio compagno,diventato poi presenter internazionale di fitness propose a me e a un altro nostro compagno,che oggi gestisce una piscina,di iscriverci a un corso di paracadutismo a Torino.
Costava un po' e io mi mantenevo agli studi lavorando nelle palestre ma decisi di farlo.
Il corso consisteva in un paio di lezioni pratiche,sopratutto sul come cadere al suolo e in alcune lezioni teoriche sui venti e il paracadute.
Non si trattava ovviamente di volo libero ma di volo vincolato,credo dicessero cosi'.
Il paracadute non lo aprivamo noi bensi' era legato a un cavo,quando ti lanciavi il cavo si tendeva e apriva il paracadute,tu dovevi solo buttarti e poi con le funi del paracadute,una volta aperto,cercare di cadere nel campo volo e non finire su un pioppo.
Ovviamente passammo l'esame e una domenica di marzo andammo a lanciarci all'aeroporto di Levaldigi nel cuneese.
Credo che ora tutto sia piu' controllato ma alora ognuno si porto' un casco senza andare troppo per il sottile,capitava quello che trovavi.
L'aereo un Cessna non volava molto alto e il primo lancio fu una cazzata,mi lanciai a occhi chiusi e dopo pochi secondi sentii uno strattone e il paracadute si aprii.
Arrivai nel punto dove dovevo arrivare senza problemi.
Facemmo un secondo lancio nel pomeriggio,questa volta occhi aperti,bello ma ...nulla di piu'.
Forse il volo libero da una grande altezza da' piu' emozioni ma personalmente fui parecchio deluso dall'esperienza,non mi sembrava poi una gran cosa,tutto il giorno fuori per pochi minuti per aria...
Il week end successivo lo passai a capo Noli nel savonese a fare windsurf con annessa festa notturna in spiaggia e mi divertii molto di piu' anche dal punto di vista delle emozioni.
Quando hai il vento di traverso e la vela tesata,sei tutto all' indietro,senza trapezio,con gli avambracci che ti esplodono e fai lo "shampoo" cioe' sei talmente indietro che ti bagni i capelli...beh...quella e' un emozione.
Poi sono opinioni come quelle di tutti ma non cambierei mai una giornata in mare con un lancio.
Comunque quei 2 restano e resteranno i miei soli 2 lanci.
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