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Pillastrini santo domani. La Sutor quando?

Creato il 18 aprile 2011 da Laperonza
Pillastrini santo domani. La Sutor quando? 

Io non seguo il basket giocato da anni. Dovrei stare zitto. Ma credo di avere il bene dell'intelletto e mi picco di usarlo. Quando leggo l'astio contro Pillastrini, quello che una manciata di anni fa a Montegranaro volevano "santo subbeto" mi domando perché. D'accordo il "calore del momento" (the heat of the moment) ma a freddo poi passa. Allora ragioniamo. Cosa c'è che non va alla Sutor? Il gioco? Forse. Manca qualche rinforzo nei vari reparti? Probabilmente. L'allenatore (quello di cui sopra, il santo subbeto retrocesso in purgatorio) non ha le idee chiare? Mi pare evidente. Ma fondamentalmente qual è il problema? E qui parla quello che di basket forse non capisce niente. Poi mi dite.

Credo che il problema sia che in uno sport di squadra conta il territorio. Già, quel fattore imponderabile quanto imprescindibile che si chiama campanile. D'accordo, sono tutti mercenari. Chi li paga li piglia. Oggi giocano qua, domani là, ma quando giocano per una squadra la devono sentire. Devono sentire il calore, la gente, il POPOLO di una squadra. A chi appartiene la Sutor? A Montegranaro? Al Fermano? Al Piceno? Alle Marche? Magari anche un po' all'Abruzzo visto che si pensava di giocare a Roseto? O forse...non appartiene più a nessuno?

Il sospetto che mi viene, da ignorante del basket, è che le uscite ultime del General Manager, che pure ho condiviso, servano a giustificare un'uscita di scena imminente della squadra dal suo utero. Il sospetto è che sia un atto un parto verso una nuova vita per la Sutor. Il sospetto è che si stia cercando di giustificare l'abbandono da parte della squadra verso il suo "suolo natio" per giungere ad altri liti, più proficui e consoni al ventunesimo secolo sportivo. D'altro canto che cosa la terra matrigna ha dato alla Sutor oltre ai natali? A parte l'oltre mezzo secolo di storia? Un palazzetto? No. Qualche supporto se non morale? No. Lo sponsor? Manco. Allora? Che vogliamo recriminare?

E allora, in attesa di definire la sua identità, che vogliamo aspettarci da quella che ancora si chiama Sutor? Fa del suo meglio per restare in A e questo è obbligatorio. Ma debiti d'onore verso la sua terra a quanto pare non ne ha o non ne vuole avere e certamente non li sente. Può vincere così? Forse. Domani vincerà di più, quando avrà capito chi è...e cosa farà da grande. Pare certo che non lo farà a Montegranaro.

 

Luca Craia


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