Ultime notizie o quasi dal Madagascar
Un caloroso saluto a tutti gli amici vicini e lontani, italiani e stranieri. Approfitto dell'occasione di una super connessione a14.4 kbit/s per inviare un messaggio particolare a quei bhuaioli rotti in quel posto di Casino & Poker UK. Andate a stroncarvelo'n culo, ma non da soli, portateci anche quella troia della vostra signora e vostra ma' mhaiala. Non posso dimenticare il network di strozzini di Payloans che mi seguono ovunque, anche a voi un caro saluto, vi venisse la filossera accompagnata da trombocolite acuta ar buco der culo. Ecco fatto, Brrrr che freddo ragazzi, a Tana non è certo clima ideale per le lucertole. Siamo in Mada per la terza volta per visitare la zona Centro molto Orientale. L'itinerario che seguiremo è relativamente breve, ma considerato che lo affronteremo in moto per strade dissestate non sarà certo una passeggiata, speriamo nel divertimento. Prima di ritirare le motoseghe a due ruote e principiare la gita turistica andiamo a fare due passi per Tana. Due passi per modo di dire, infatti in questa metropoli tutta salite e discese è quasi impossibile se non per brevi tratti camminare a piedi, a meno di non essere dei maratoneti ed essere consapevoli di affrontare migliaia di scalini e un casino di mezzi e persone difficile da descrivere.
Tana è una città frenetica piena zeppa di attività, le strade sono perennemente affollate da persone che camminano fra le auto, bussano sui vetri proponendo qualsiasi cosa possa saltarvi in mente. I fumi che escono dagli scarichi delle interminabili file di mezzi di locomozione rendono l'aria irrespirabile mentre carretti moto e ciclomotori sfrecciano in tutte le direzioni senza regole. Ovunque le strade sono affollate di bancarelle formando un grande continuo market dove vengono ammassate le mercanzie più disparate riempiendo tutti gli spazi fino all'inverosimile.
Il centro di Tana è diviso in due zone, quella alta e quella bassa, come spesso capita nelle città collinari di stampo coloniale francese. La parte alta sarebbe quella zona per così dire più tranquilla dove si trovano numerosi Hotel ed è qui che momentaneamente soggiorniamo. Siamo a quattro passi dal Palazzo Reale, una struttura posta in cima alla collina più alta da dove si domina tutto il Lago Anosy. A forma di cuore lo possiamo vedere dal versante opposto del colle e seguendo la strada che scende dal Palace potremmo anche raggiungerlo a piedi poiché non esce mai dal nostro campo visivo. Muoversi autonomamente è impraticabile, ci perderemmo sicuramente in questo mare di cacca, strade, stradine, tanti vicoli e nessuna indicazione. Se vi trovaste a passare da queste parti meglio sarebbe munirsi di un taxi. Il mio compagno di viaggio esperto in mal di corpo ne ha chiamato uno al volo destinazione Anosy.
Al centro del lago c'è un isolotto collegato alla terra ferma, qui è stato eretto dai francesi un angelico monumento in memoria dei caduti.
Lungo il lago c'è un market permanente, curiose sono bancarelle dei barbieri una in fila all'altra, le signore e signorine che dovessero trovarsi a passare potrebbero approfittarne per una contro o permanente malgascia, mentre i signori che non temono infezioni di sorta potrebbero farsi radere, magari una passatina veloce ai lombi dei coglioni, non consigliabile se li avete menci a causa di una febbriciattola o di natura.
Madagasikara in pillole Il Mada per la sua biodiversità è un posto unico al mondo. Con i suoi 600.000 kmq di superficie è praticamente il doppio dell'Italia con un terzo di abitanti.
Per dimensioni è la quarta isola più vasta sulla terra, separatasi dal continente africano milioni di anni fa, nel corso dei secoli le differenze climatiche hanno contribuito a sviluppare propri ecosistemi, la sua flora e la sua fauna è indipendente dal resto del continente nero, anche le persone sono diverse, come ho già scritto altre volte i malgasci non si sentono africani ma, soltanto malgasci, è un popolo mite, accogliente e mai invadente. Parlando di mare e di barriere coralline quella della costa sud occidentale del Paese è la terza al mondo per dimensione, quanto alle specie che vi possiamo incontrare le barriere del Mada sono più ricche di tutte quelle che si estendono lungo la costa orientale africana messe assieme.
Ci sono grandi differenze ortografiche e climatiche fra un lato e l'altro del Paese, l'isola è composta da altopiani, montagne, foreste pluviali e deserti. Il simbolo del Paese è il lemure, segue il camaleonte, ma la caratteristica che più salta alla mente di un turista che si appresta per la prima volta a visitare il Mada è il verde della natura nel suo complesso, no, il Mada non può essere ridotto a Nosy Be, meta del viaggio settimanale tutto compreso. Purtroppo la ricchezza del Mada è concentrata unicamente nella sua biodiversità, la popolazione non è scolarizzata e la media del reddito pro capite non arriva a superare i due/tre dollari al giorno. day 3
Appuntamento a Maevatanana, circa 280 km a Nord di Tana. Maevatanana è una piccola cittadina carderosa che si trova a metà strada fra Tana e Mahajanga, un tempo molto nota per lo sfruttamento delle miniere d'oro e per la massiva caccia ai coccodrilli, oggi vietata.
Non c'è molto da vedere, se non il curioso market Antanimbaryo a sud della città, ancora oggi un punto di ritrovo per venditori e acquirenti del prezioso metallo.
Noi siamo qui di passaggio per ritirare i cavalli (moto) e iniziare il tour vero e proprio che si svolgerà per la massima parte offroad.
Preso possesso dei ferrovecchi siamo ora diretti a Betsiboka, soltanto una trentina di km per raggiungere questa località sull'omonimo fiume dove le cascate trascinando una enorme quantità di terra colorano le acque di rosso.
Usufruiremo dell'ultimo pasto caldo e di un materasso presso un ostello dopodiché per diversi giorni saremo attendati in luoghi di fortuna.
Betsiboka - Andranomamy - Bekapaika km 50 di buona strada fino a Andronomamy per poi entrare nel vivo della questione, la tabella di marcia prevede partenza all'alba e stop al tramonto dove saremo...saremo.
Il percorso si snoda fra strade sterrate e mulattiere attraversando foreste immacolate, guadi e valichi di montagna, dobbiamo superare ogni genere di difficoltà in autonomia, basti pensare che i soli veicoli che possono affrontare questo tragitto sono i trattori e i mezzi cingolati e soltanto nella stagione secca. Oltrepassiamo Andronomamy e dopo altri 50 km di viottoli arriviamo al villaggio di Bekapaika, siamo appena all'inizio del nostra avventura in questa parte sconosciuta del Mada e già sembra di essere in culo al mondo.
Montiano le tende ai margini del villaggio per non dare fastidio, ma siamo un'attrazione, i bambini ci offrono delle banane mentre gli adulti un piatto di riso che non possiamo certo rifiutare.
day 5
Bekapaika - Betrandraka - Andriamena km 100 Natura da brividi
A mezzodì sostiamo brevemente a Betrandraka, l'ultimo far west a quota 1300 metri.
Un'altra tappa impegnativa tutta salite e ripide discese in un contesto che non mi provo neppure a descrivere.
Durante il percorso non incontriamo anima viva, siamo in estasi, ma dove siamo? Solo chi ama la natura primitiva come Dio l'ha creata, non contaminata da cose o persone può capire questo nostro sentire che altrimenti non sarebbe spiegabile.
day 6
Andriamena - Morarano Chrome km 105
Stiamo per rientrare nel mondo per così dire relativamente più civile, rimangono da affrontare una quarantina di km duri
per poi entare nelle cosidette strade rotte.
Per l'ora di desinare a base di scatolette arriviamo al piccolo villaggio di Brieville, ma non abbiamo il tempo di trattenerci, dobbiamo arrivare nel nulla a Morarano prima che faccia buio.
Oltrepassiamo il villaggio di Ambakireny e scendiamo a M Chrome, siamo ancora al fresco a quota 750 mt, non ci rimane che attendarci dietro la missione, una serie di baracche in legno dove al mattino viene distribuito il cibo.
day 7
Morarano Chrome - Tanambe - Andreba km 100
Siamo qui per fare il giro del Lago Aloatra ma per costeggiarlo occorre risalire verso nord fino a Tanambe e quindi scendere dal lato opposto per il villaggio di Andreba.
Solchiamo stradelli di campagna dove si estendono a perdita d'occhio campi coltivati a tabacco e riso, il paesaggio è molto bello ma non è tutto oro quello che luccica.
Il Lago Aloatra è il più grande del Mada, ma ogni anno si restringe sempre di più a causa della siccità e della deforestazione con conseguente immissione nelle acque di tonnellate di terra al fine di realizzare nuove risaie. Tutto questo è ovviamente un male per il territorio, ma se chiedi loro come mai non si curano di abbattere intere foreste tropicali ti rispondono che alberi ne hanno tanti e mangiare poco.
Gran parte del lago è ancora circondato da papiri e il suo habitat conserva una rara specie di lemure, che noi cercheremo di scovare.
Siamo nei pressi di Andreba, una località polverosa nemmeno segnata sulla mappa dove tutti si ingegnano per sbarcare il lunario.
L'attività prevalente è l'agricoltura, la pesca e l'artigianato, soprattutto qui vengono fabbricate le borse e le stuoie in papiro che possiamo trovare in ogni mercatino del Mada.
Adesso abbiamo l'impressione di trovarci nell'Africa più povera e diseredata.
Ok, abbiamo appuntamnento con una capanna e un letto che fa proprio tanto Zambo, un Tucul che sul momento mi pare una suite, non ho tempo di lavarmi che già mi addormento.
day 8/9
Di primo mattino prendiamo una piroga per una gita di qualche ora sul lago, bella atmosfera ma, del nostro amico Gentle nessuna traccia.
Ripartiamo destinazione Moramanga via Ambatondranzaka km 180 Un tappone infinito che richiederà una sosta notturna nei boschi ospiti della natura a poco più di metà strada verso Moramanga.
Partiamo prima che faccia giorno e dopo i primi 40 km di polver e guadi la strada diventa più scorrevole, oltrepassiamo minuscoli villaggi fino a sostare a Ambosary Gara.
Un'altro villaggio tale e quale agli altri, capanne, riso, tabacco e polvere e un nugolo di ragazzini che ti vengono incontro. Dobbiamo ripartire subito, abbiamo ancora una cinquantina di km da digerire e l'orizzonte si sta facendo rosso scuro.
Finalmente esausti entriamo nella metropoli di Moramanga, una città insignificante e che benché non offra niente al turismo è piena di pusse pousse, chissà dove vanno e chi trasportano. Abbiamo un alloggio spartano con bagno e doccia garantita, ed è quello che per oggi è sufficiente. day 10/11
Moramanga - Anosibe An'Ala - Morolambo km 170
Un tratto di strada a dir poco tremenda per raggiungere il villaggio fantasma di Anosibe che nella stagione delle piogge rimane isolato.
Due giorni di passione a causa di alcune forature ed altri problemi sulle moto che ci costringono ad effettuare molte soste, il dottore è pure scivolato su di una cacca di antilope ed è in condizioni pietose, tutto smerdinato. In Mada non ci sono antilopi, scimmie, elefanti, zebre, giraffe, leoni, rinoceronti, cani e gatti che invece ci si può aspettare di trovare in Africa, per forza, ve l'ho già detto, non siamo in Africaaaaaa. Allora sarà stata cacca sua, con tutti quei troiai che ha mangiato in questi giorni...
day 12
Marolambo - Mahanoro km 90 Mahanoro è la base dove in precedenza abbiamo stabilito di consegnare le moto, ma ieri sera abbiamo deciso per una variazione al radar, non ci fermeremo a dormire ma ripartiremo subito dopo per Toamasina a bordo di un furmino privato, guadagneremo un giorno per un meritato riposo in Hotel come si deve. Anticipiamo la partenza di qualche ora, la strada in gran parte in terra battuta si rivela abbastanza scorrevole e alle 11 del mattino arriviamo a Mahanoro, consegnati i mezzi ripartiamo subito per Tamatave sur - Mer e speriamo che sia solo Mer.
Mahanoro -Tamatave km 200 Una passeggiata, butto giù il sedile e mi sveglio a metà strada, dal finestrino posso vedere il mare, è una visione che mi procura nuova linfa, a buio arriviamo ad un mega Hotel sur-Mer. Sembriamo dei barboni, se non fosse stato per l'accompagnamento pre pagato dubito che ci avrebbero fatto varcare l'ingresso della hall. day 13 Siamo lindi, sbarbati, civilizzati e ben vestiti, la zia Toammasina della reception quasi non ci riconosce. -oh bischera, siamo noi! gli italiani di ieri sera, è da qui che sto scrivendo queste righe, l'hotel è carino con tutti i comfort possibili a livello degli standard occidentali, abbiamo Wifi e connessione gratuita in camera ma, è lentissima. Avrei desiderato far parlare le immagini, ma dopo aver fatto qualche prova rinuncio, occorre troppo tempo, una vita, e non ho più voglia di Pad, per queste ultime si dovrà attendere che arrivi l' ADSL. Saluti a tutti, il tempo è splendido, adesso usciamo a esplorare la città by night, poi nei prossimi giorni andremo all'isola di St Marie, vedremo se le promesse saranno mantenute.
Via via...
vi saluto arrisentissi...forse http://feeds.feedburner.com/blogspot/hEIMF