Ciao
a tutti, amici! Questo post non era previsto per oggi. Forse per
domani, forse per i prossimi giorni. Ho cliccato su “pubblica”,
però, perché mi andava di vedere il blog in vita e di fare quattro
chiacchiere con voi. Mi sento stanco e demotivato, con lo studio, e
vi scrivo queste brevissime recensioni sperando di non sentirmi
stanco e demotivato anche col blog, in questa lunga estate, con
questa lunga sessione d'esami. Avrete notato il titolo particolare.
Pillole di recensioni. L'ho rubacchiato, in realtà, alla mia
amica Silvia – del blog Il piacere della lettura (qui) – in modo
da sapere come chiamarle. Ma sì, quelle recensioni che non sono
recensioni come lo solite. I libri che ho inserito nel post sono dei
racconti o poco più, in realtà, che ho letto in un pomeriggio. Il
primo in un'ora, mentre per il secondo mi è servito giusto qualche
attimo di più. Vi parlo della trama, dei personaggi, delle mie
piccole impressioni a caldo. Cosa mi hanno lasciato? L'amore
quando c'era l'ho letto sulla
scia dell'entusiasmo degli altri libri dell'autrice, Per
dieci minuti e Quattro
etti d'amore, grazie. Storia
di anime gemelle, invece, è il
romanzo d'esordio di una giovanissima autrice italiana che, un giorno
di qualche settimana fa, ha gentilmente domandato il mio parere. Ti
ringrazio di cuore, Tabata. Io vi abbraccio, oggi un po' più forte
di quanto abbia fatto ieri, e torno in cucina, per sedermi a un
tavolo pieno di libri polverosi: gli unici che non vorrei leggere. Ci
sentiamo presto, M.
Titolo:
L'amore quando c'era
Autrice:
Chiara Gamberale
Editore:
“Oscar” Mondadori
Numero
di pagine: 92
Prezzo:
€ 9,00
Il
mio voto: ★★★½
La mia recensione: Nell'arco
di una settimana, ho letto tre libri firmati da Chiara Gamberale.
Questo è il terzo. Mi ha
emozionato, mi ha dato conferme. Mi ha mostrato un'autrice con la
capacità di argomentare su tutto, anche sulle cose più piccole. Le
stesse: sempre quelle. I rapporti, gli ex, le persone difettose e gli
amori a scoppio ritardato. Quelli scoppiati, anche se non era
destino. Rumorosi come tuoni, veloci come lampi. Belli come, se e
quando li ricordiamo. Lì nella memoria. Dove saranno freschi, dove
saremo sempre giovani e belli, dove c'era la voglia matta di saltarsi
addosso, litigare, far pace. I protagonisti si scambiano un'email di
cortesia, dopo “dodici barra dieci anni e mezzo” di silenzi. Il
padre di lui è venuto a mancare, lei gli chiede com'è. Sentirsi in
parte orfani, essere sposati, sperimentare la felicità. Le email che
diventano le lettere del nuovo millennio. Le confessioni si fanno su
internet, i sogni e i segreti li custodisce la memoria virtuale di
Hot Mail. Emergono così i ritratti di due adulti in preda ai loro
grandi forse. L'uomo, Tommaso, ha due figli, una moglie, un padre che
si è portato nella tomba un segreto che ha demolito la povera mamma.
Ricorda la donna dall'altra parte dello schermo, Amanda, e sente un
buco crescergli dentro. Si dà a fantasie di cui si vergogna, si pone
domande irreali. Come sarebbe stato aver sposato lei, la ragazza
giudiziosa e riflessiva che l'aveva mollato all'aeroporto, in un
viaggio a vuoto verso la Cina? Come sarebbe stato farlo, quel
viaggio? Come sarebbe stato un bimbo coi loro geni combinati? La
chiacchierata con Amanda è un sorso alla fonte della gioventù. Lei,
che è una protagonista strana, proprio come le altre di Chiara:
troppi dilemmi, troppe domande, troppi ansie. Inarrestabili,
nostalgiche, donne. Alla ricerca di risposte nei temi dei più
piccoli. Amanda è un'insegnante, infatti, e, come traccia, dà ai
suoi alunni una domanda che le dà il tormento: cos'è che
dà un senso alla vita? La
risposta è la stessa, da bulli e genietti, figli di divorziati e di
coppie felici, maschietti e femminucce: l'amore. Ma l'amore al
presente. Non coniugato all'imperfetto, al passato remoto, al
trapassato. Adolescenziale, ma senza brufoli. Un paradosso. Utopia.
Chimera. Come chiedere rose senza spine, mimose che non puzzano,
discorsi che non annoiano. L'amore quando c'era
è un racconto breve e intenso. Concentrato di pomodoro, caffé
ristretto, terapia di coppia in pillole. Un buon lavoro di bricolage,
con i temi più cari all'autrice e le briciole d'oro delle vite
altrui. Ovunque, c'è la maturità di chi sbaglia ad amare, ma
impara. Perché è vero: sbagliando s'impara. Amando s'impara.
Titolo:
Storia di anime gemelle
Autrice:
Tabata Baietti
Editore:
0111 Edizioni
Numero
di pagine: 122
Prezzo:
Ebook € 3,99 Caraceo: € 13,50
Il
mio voto: ★★★
La mia recensione: Due
gemelli cresciuti inseguendo la libertà – chi in cielo e chi in
terra, per mari stranieri salati quanto lo è l'invidia. La loro migliore
amica che in un attimo è già donna: cresciuta, sbocciata,
bellissima. Questa è una storia di anime gemelle. Tre. Una è
di troppo. Una è un'assenza da inseguire e riempire artificialmente,
per endovena. Questo è un triangolo sentimentale che non ha nulla a
che vedere con i soliti. Non vuole cambiar forma, non deve. Che senso
avrebbe, poi? L'esordio di Tabata Baietti mi ha colto impreparato. Ho
chiacchierato con lei di libri, per email: era una ragazza
intelligente, una lettrice sensibile. Mi ha chiesto di leggere il
suo, di libro, e ho detto di sì. A scatola chiusa. In questa
proverbiale scatola c'era una vicenda che, se riassunta, avrebbe
corso il rischio di essere uguale a troppe. L' unicità sta nel modo
in cui l'autrice la racconda. Lei, un narratore che sa e tutto vede.
I capitoli sembrano racconti di una collana di cocci e frammenti alla
rinfusa. Aprilo a caso, tu. Ti troveresti comunque davanti a qualcosa
di bello. Il linguaggio è nuovo, procede per parole chiave: bussa
alle porte della scienza e a quelle degli inferni danteschi. Uno
stile asciutto, rapido, con la pecca di essere po' troppo aforistico,
forse. Sa fare della storia una creatura aliena, ancora in fase
sperimentale. E' un azzardo. Tabata ha una scrittura brutale, la
concitata frenesia degli horror. Scrive pagine oniriche, fumose,
ebbre: drogate. I simboli sono disseminati per strada, li raccogli,
li metti nello zaino e prosegui per il tuo cammino. Stranezze: il
libro di Tabata ne ha fin troppe: una più, una in meno, sai qual è
la differenza? Tutto si rivela, invece. Le righe costituiscono una
lettera d'amore struggente, e lo struggimento è dato da un estremo
goodbye, my lover. Storia di anime gemelle è
un esordio che confonde e affascina. Ho capito alla fine. C'è voluta
pazienza. Fiducia. E' necessario lasciarti condurre da chi non
conosci, dove non conosci, per portarlo a termine. E non è vero che
non bisogna fidarsi degli sconosciuti. Ed è vero che non è mai
troppo tardi. Il disegno complessivo non emerge con la solita
immediatezza, ma è il quadro astratto di un amore tossico, come nel
Candy con il compianto
Heath Ledger. A non avermi convinto, piuttosto, la scelta di
un'ambientazione straniera. Un'America esotica selvaggia, che ama
sport e mete per noi inusuali. Non serviva. Si aggiungono i contorni
e non era necessario, quando c'era tanto – volendo – da
sottolineare e rimarcare, con una linea di pennarello nero o dettagli
accessori. Una toccante, adrenalinica e originale storia d'amore,
dunque, ma di cui una maga cattiva ha confuso le carte, in un Luna
Park visto in sogno. Gli amanti, la morte, la Regina di
cuori. Un racconto drammatico ed
estremo, con una costruzione senza pari e lo stile che chi ha letto
Forte come l'onda è il mio amore - capolavoro - e I cavalli delle giostre potrebbe
davvero amare.