Magazine Diario personale

Pillole di ricordi

Da Perla
“Tenerezza e gentilezza non sono sintomo di disperazione e debolezza,
 ma espressione di forza e di determinazione.”K. Gibran
Da fine primavera a tutta estate c’era un momento della giornata che si colorava di preziosi nero lucido, a volte con qualche puntina rossa qua e là.E quando  lui arrivava i suoi occhi erano vividi e brillanti, come fari accesi incastonati in una teca. Si dava un tono, mostrava indifferenza ma non spostava mai la giacca, ripiegata sul braccio che gli era coperta di tepore quando usciva ai primi raggi di sole.Oggi non le hai? Chiedevo io, donna negli anni, adolescente nelle emozioni. E domandavo senza inflessione di delusione nella voce, sapevo che tutto quel prender tempo era una finta, un tempo sospeso. Era  la calce del nostro affetto, era la sua burbera tenerezza che si svelava di colpo e, da  sotto la giacca, come un mago e giocoliere, tirava fuori il coppino pieno di grandi e dolcissime more selvatiche, raccolte la mattina, durante la sua quotidiana passeggiata per i campi.Se ne andò un giorno di sole, appena primavera, e persi il nonno, lo zio, l’affetto avvolgente  dal color di mora

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