Pillole di scienza dal discorso di Enrico Letta

Creato il 30 aprile 2013 da Emmecola

Nel suo primo, lungo discorso, il nuovo Presidente del Consiglio Enrico Letta ha parlato di lavoro, economia e riforma delle istituzioni, ma ad un certo punto ha passato in rassegna anche alcune tematiche che toccano da vicino la scienza, pur senza mai nominarla esplicitamente. D’altra parte è inevitabile: le conquiste della ricerca scientifica, con le sue scoperte e le sue applicazioni tecnologiche, influiscono pesantemente sulla società moderna, come sanno bene i membri del gruppo Dibattito Scienza, che quotidianamente hanno modo di discutere e commentare eventi e notizie che mettono in stretto contatto la ricerca scientifica e la società italiana. Vi riporto quindi i passaggi del discorso programmatico di Letta in cui si accenna a questioni che in qualche modo hanno a che fare con la scienza.

Scuola e Università – Il nuovo Ministro del MIUR Maria Chiara Carrozza (PD) dovrà lavorare molto su questi punti, e l’ex-rettore della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa sembra già avere le idee chiare. Per Enrico Letta, l’istruzione dei giovani è una priorità: “La società della conoscenza e dell’integrazione si costruisce sui banchi di scuola e nelle università. Dobbiamo ridare entusiasmo e mezzi idonei agli educatori che in tante classi volgono il disagio in speranza e dobbiamo ridurre il ritardo rispetto all’Europa nelle percentuali di laureati e nella dispersione scolastica.” Il concetto di uguaglianza sociale – valore di sinistra per eccellenza – viene espresso con chiarezza dal Presidente del Consiglio, anche quando si parla di istruzione universitaria: “In Italia c’è una nuova questione sociale, segnata dall’aumento delle disuguaglianze. Solo il 10% dei giovani italiani con il padre non diplomato riesce a laurearsi, mentre sono il 40% in Gran Bretagna, il 35% in Francia, il 33% in Spagna. Bisogna finalmente dare piena attuazione all’art. 34 della Costituzione, per il quale “i capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno il diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi”. L’uguaglianza più piena e destinata a durare nelle generazioni è oggi più che mai l’uguaglianza delle opportunità.” A onor del vero, come dimostrato dall’efficientissimo staff di Pagella Politica, le percentuali reali sono un po’ più basse: in Italia siamo al 9%, mentre gli altri Paesi citati – pur andando meglio di noi – sono comunque sotto il 30%.

Ricerca e Innovazione – Toccherà invece all’ex-sindaco di Padova Flavio Zanonato (PD), neo-Ministro dello Sviluppo Economico dare attuazione agli ambiziosi progetti di Letta per quanto riguarda la ricerca e lo sviluppo delle imprese italiane. “Per rilanciare il futuro industriale del Paese, bisogna scommettere sullo spirito imprenditoriale e innovare e investire in ricerca e sviluppo. Per questo intendiamo lanciare un grande piano pluriennale per l’innovazione e la ricerca, finanziato tramite project bonds. La ricerca italiana può e deve rinascere nei nuovi settori di sviluppo, come ad esempio l’agenda digitale, lo sviluppo verde, le nanotecnologie, l’aerospaziale, il biomedicale. Si tratta di fare una politica industriale moderna, che valorizzi i grandi attori ma anche e soprattutto le piccole e medie imprese che sono e rimarranno il vero motore dello sviluppo italiano.”

Ambiente ed Energia – Quando il discorso di Letta vira sulla questione energetica, entrano inevitabilmente in gioco anche il nuovo Ministro dell’Ambiente Andrea Orlando (PD) e il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi (PDL). Dice Letta: “Oltre all’alta tecnologia bisogna investire su ambiente ed energia. Le nuove tecnologie – fonti rinnovabili ed efficienza energetica – vanno maggiormente integrate nel contesto esistente, migliorando la selettività degli strumenti esistenti di incentivazione, in un’ottica organica con visione di medio e lungo periodo. Sempre con riguardo ai settori energetici, va completato il processo di integrazione con i mercati geografici dei Paesi europei confinanti. Questo implica, per l’energia elettrica, il completamento del cosiddetto market coupling e, per il gas, il completo riallineamento dei nostri prezzi con quelli europei e la trasformazione del nostro Paese in un hub. E’ chiaro che episodi come quello dell’ILVA di Taranto non sono più tollerabili.”

Sarà interessante vedere all’opera anche gli altri Ministri che in un modo o nell’altro dovranno fare i conti con la scienza. Penso ad esempio al Ministro dell’Agricoltura Nunzia De Girolamo (PDL) o al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin (PDL). Quale sarà l’atteggiamento della De Girolamo nei confronti degli OGM? E come si comporterà invece la Lorenzin, quando dovrà trattare questioni delicate come le terapie prive di validità scientifica? Ad agricoltura e salute, Letta dedica giusto dei rapidissimi accenni (uno in particolare riguarda la prevenzione dell’obesità attraverso la pratica sportiva), ma sono sicuro che questi settori avranno un ruolo rilevante nell’esperienza di governo che sta iniziando. Non ci resta che stare a vedere!



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