Pillole per un ecosistema digitale in azienda

Creato il 29 luglio 2011 da Giorgiofontana

Attivare un ecosistema digitale aziendale non è un’operazione semplice.
Una delle attività più importanti per il social media manager è coordinare i potenziali autori che sono, in particolare, le persone che lavorano e collaborano per gli obiettivi aziendali.
Alla base di questo c’è un lavoro lungo e complesso che ha necessariamente dei tempi lunghi e dei costi non sempre quantificabili.
L’azienda classica è strutturata per competenze e sicuramente nel loro elenco con è contemplata quella di produrre contenuti per il blog aziendale e gli altri canali.
Le motivazioni per attuare la collaborazione devono, quindi, ricercarsi nella condivisione dell’esperienza culturale e professionale, ma soprattutto nel mettere a confronto gli stimoli che la filiera della socialità fa emergere.
Ci sono quindi poche e semplici modalità di formati che possono attivare e far partecipare il comunicatore non professionista.

Ricercare e condividere

Per le figure aziendali che non sono blogger, che non hanno una pratica creativa e che, in particolare, non hanno il tempo necessario per scrivere articoli con la rassicurazione del metodo, il condividere quello che si ritiene personalmente importante può essere la modalità più semplice.
Quello che viene fatto in Tumblr è un esempio di modalità di ricerca e condivisione.
Alcuni esempi di Tumblr aziendali sono richiamati in questo articolo
Le condivisioni sono corredate da un commento in cui far emergere il perchè viene fatta la citazione.
Il valore aggiunto sarà l’attivazione della pratica del condividere il sapere e l’emersione di risorse interne, i saperi basati su come cercare, ed esterne, i migliori magazzini di informazioni per il settore di competenza.

Portare esempi – Come fare per..

Nel blog aziendale l’autore è una ‘grande firma’ per le proprie competenze e questa prerogativa deve diventare il punto di riferimento per tutti coloro da cui è conosciuto, colleghi all’interno dell’azienda, ma non solo; anche all’esterno una ‘firma aziendale’  amplifica la visibilità professionale nel suo settore.
Ci si aspetta quindi che da lui arrivino le migliori soluzioni ai problemi correnti.
Ben vengano pertanto i formati in cui sono date spiegazioni semplici e concrete di problem solving, magari a partire da richieste raccolte attraverso commenti e mail.
Ben vengano filmati, anche artigianali, anche riprese con lo smartphone, che diano la freschezza immediata del tempo reale, dell’urgenza della documentazione, dell0informazione sul problema e sulla sua risoluzione pratica.
La piattaforma di video sharing, come YouTube, è la soluzione migliore.
Il valore aggiunto è duplice: per l’utente esterno l’accedere ad informazioni utili e per l’utente interno all’azienda avere un punto di riferimetno dove conoscere modalità e pratiche consolidate.

Comunicare i Progetti e le Case History.

Documentare i progetti e le idee è un’ottima pratica.
Lo è sia per progettare al meglio sia per preparare la meglio la task force.
Se l’ambito resta interno all’azienda diventerà il modo migliore per condividere tutto il lavoro nel tempo.
Dall’ideazione, in cui si raccolgono concetti teorici, esperienze, pratiche e informazioni storiche, fino al testing, dove tutta l’azienda può diventare un unico grande tester.
Un formato wiki e la piattaforma corrispondente è la soluzioni per molti ambiti migliore.
Ma anche l’uso di survey per raccogliere e misurare i test, il tutto alimentato dalle notifiche e dalle newsletter.
Anche la filosofia della gamification ed il marketing basato sul loyalty può aumentare la resa di un progetto aperto.
Un progetto aperto può essere la soluzione migliore per affrontare uno snodo politico come l’introduzione di un nuovo sistema informativo o per pianificare dei nuovi piani di lavoro che coinvolgano molte persone.
Infine aver narrato la storia del progetto è anche creare la manualistica cpn i concorso di più estensori e col minor sforzo.
Inoltre una parte della comunicazione di progetto potrebbe venire aperto all’esterno per cercare collaborazioni ooperative attraverso i sistemi di crowsourcing, oppure per condividere con il potenziale cliente idee e richieste di funzionalità.
In questo modo il progetto è già una comunicazione di prodotto.

Dibattiti e Opinioni

Le opinioni circolanti all’interno dell’azienda possono servire per sollecitare l’emersione delle criticità, per prevenire conflitti e per stabilire regole e comportamenti.
Le opinioni dall’esterno dell’azienda servono per capire quali sono i punti forti ed i punti deboli e agire di consequenza.
I social network sono la modalità più diretta e performante per gestire dei tavoli di confronto su qualsiasi materia, tematica, argomento, dall’organizzazione aziendale alle linee di prodotto, dal customer care alle nuove idee.
Per il management il dubbio è se e come sia possibile mantenere sotto controllo le opinioni critiche.
Non è simpatico ricevere opinioni negative realtive all’attività aziendale, ma la realtà è che comunque notizie di questo genere circolano e il fatto che succeda è totalmente fuori dal controllo aziendale.
Molto meglio è intercettare e dibattere che non ignorare o cercare di censurare. Il modo migliore di affrontare la comunicazione di crisi è mantenerla all’unterno del proprio flusso, in modo tale da monitorare i messaggi e ricondurli verso la correttezza e l’equilibrio.

Questo post fa parte del materiale di preparazione dei temi dell’evento La scimmia nuda ed Internet, che stiamo organizzando per il 21 settembre a Torino – API.


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