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Pin up

Creato il 22 settembre 2010 da Renzomazzetti

RINGRAZIO MARTA PER LA CARTOLINA

 BENITO JUAREZ E CHE GUEVARA: Un tempo l’Italia era un paese sottosviluppato. Come i paesi arabi, come i paesi sudamericani. I paesi sottosviluppati sono naturalmente, ingenuamente, sentimentalmente rivoluzionari. A Messico c’era stata una rivoluzione. La rivoluzione guidata da Benito Juarez. L’ultima rivoluzione illuminista e libertaria. Benito Juarez era un indio Zapoteco silenzioso, onesto, rigido, tetro. Benito Juarez non somigliava affatto a Che Guevara che era argentino di origine spagnola, medico, intellettuale, politico e guerriero. In Italia un fabbro chiamò suo figlio Benito. I paesi sottosviluppati sono ingenui, sentimentali, mitomani ma sinceri e, in maniera popolare, autentici. Quel fabbro che viveva in un paese sottosviluppato ammirava il capo rivoluzionario di un altro paese sottosviluppato e dava a suo figlio il nome del capo. Omaggio di un sottosviluppato ad un altro. Poi, invece della rivoluzione, in Italia, ci fu la reazione, Benito andò al governo. La piccola borghesia italiana si strinse dietro di lui. Perse la guerra, si liberò di Mussolini, ma riuscì a mantenersi in sella. La rivoluzione non venne neanche questa volta. L’Italia non è più un paese sottosviluppato. Ma l’America Latina è tuttora un continente sottosviluppato. E in America Latina ci sono ancora dei rivoluzionari che si fanno ammazzare e dei caudilli che li ammazzano. Così in Bolivia è avvenuta la tragedia del Che Guevara, l’intellettuale, il guerrigliero, il politico che voleva liberare i paesi sottosviluppati dell’America Latina ed è stato ammazzato dai gorilla del caudillo di turno. Ma in Italia nessuno chiamerà il proprio figlio: Che. L’Italia non è più un paese sottosviluppato ossia sentimentale, ingenuo, sincero, autentico. Anche se mitomane. In Italia non c’è che un solo mito ormai, quello del benessere di tipo americano al quale partecipano un po’ tutti, persino quelli che non ne fruiscono. Tutti si sono occupati in Italia della morte di “ Che “. Ma non fu in maniera ingenua, sentimentale, sincera, autentica e mitomane. Bensì chi più chi meno, in maniera tattica. Si dice così: tattico. Vuol dire strumentalmente, machiavellicamente. Per fini di consumo. Per esempio un giornale letterario ha pubblicato in inserto, una fotografia di Che Guevara in formato grandissimo tipo “ pin up “. La piccola borghesia italiana, a quanto si dice, sarebbe “aideologica”. Che è una maniera ideologica di dire che non si crede a nulla. L’aideologia non impedisce però la tattica. E così ecco Che Guevara strumentalizzato. Per motivi tattici. Per far sì che una rivista letteraria a fondo aideologico, si metta, senza colpo ferire, a sinistra dei comunisti. Forse sarebbe stato più simpatico che al prossimo figlio di uno dei tanti redattori della rivista fosse stato dato il nome di “ Che “ o di Guevara. Ma l’Italia non è più un paese sottosviluppato. *** -NUOVI ARGOMENTI,1967-

 

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INCONTRO

E sentivo

che tu sentivi

quel richiamo

della nostra foresta:

se il vento fischiava

ora fischia più forte…

Un bacio

ad ogni strofa

sulle labbra entusiasma

quello e questo entusiasmo.

Contessa del mondo

nostra unica Patria.

Momenti magici

perenni rivivono

vivono!

-Renzo Mazzetti-

(Orizzonti, Libroitaliano,Ragusa,2001)


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