Magazine Cucina
La fame di Pinocchio è presente in tutta la sua storia, "fame" di correre via per provare le sue gambe di legno, appena fatte da Geppetto, " fame " di conoscere il mondo in cui era giunto, "fame " di divertimento, in contrasto con gli insegnamenti del padre che rinunciava anche all'unica giacchetta per procurargli un abbecedario per la scuola e.... tanta fame di cibo...nonostante fosse fatto di legno.Pinocchio era la rappresentazione pittorica di un bambino dell'ottocento, figlio di povera gente, secco e monello, sempre affamato di tutto. Il suo destino poteva anche essere quello di finire come un asino morto in fondo al mare, ma Collodi volle disegnare un finale diverso per lui, una prospettiva più rosea, quella di essere "salvato" da una signora e finire invece come un bravo bambino borghese , in carne ed ossa .Tra le tante disavventure gli capitò anche di essere trasformato, a causa della sua dabbenaggine, in un somaro . Pinocchio si trovò perciò a mangiare paglia e fieno e sognare il cibo vero..."Allora prese una boccata di paglia tritata : ma in quel mentre che la masticava si dovè accorgere che il sapore della paglia tritata non somigliava punto nè al risotto alla milanese nè ai maccheroni alla napoletana." (C.Collodi)