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Pinocchio ovvero come si diventa ciò che gli adulti vogliono
Creato il 03 novembre 2012 da AlmacattleyaCome molti, da bambina ho visto il Pinocchio di Disney. Avevo 5 anni e mi ricordo che alla fine piansi. Inoltre a 6 anni mio padre portò in casa un gatto che aveva trovato in un cantiere. Aveva pochi giorni, era tutto nero e io lo chiamai Figaro.Inoltre alle elementari ci fecero leggere il libro di Collodi Le avventure di Pinocchio.Andando avanti però mi dispiaceva per Pinocchio: diventava un bambino vero, ma quello che mi sembrava è che diventava un bravo bambino.Avrebbe perso quella spontaneità, quella irruenza, quella curiosità che a volte lo portava nei guai. E la guarigione qual è? Essere un bravo bambino.Quando vidi il film di Benigni, rimasi commossa dal finale. Molti lo giudicano un film riuscito a metà, deludente e forse è vero. Credo che molti si aspettassero un film all'altezza de La vita è bella. Troppe aspettative andavano contro di lui.Eppure in quel finale stava l'essenza di Pinocchio: l'ombra che, incuriosita da una farfalla, la insegue e alla fine la vediamo perdersi nel panorama.E' una sensazione che mi fece venire le lacrime agli occhi e un sorriso ampio: quella libertà assoluta tanto da "confondersi" con la natura stessa.
Eppure l'ombra ha la forma di Pinocchio, di quella marionetta (Pinocchio non è un burattino anche se viene chiamato così). Inoltre qui l'ombra non ha quella valenza negativa che spesso le viene data. Rappresenta la parte nascosta e autentica.La frase Fai il bravo bambino è una di quelle che non capisco: che cosa vuol dire? E per chi devo fare il bravo? Per me, per crescere come uomo o per te, padre o madre in modo che tu possa gestirmi senza tanti problemi? Anche perché il voler fare il bravo non ha mai fine: continua anche quando sei adulto assecondando le scelte degli altri, magari per il quieto vivere, magari perché così vieni accettato.Più fai il bravo e più la tua libertà di essere umano si va limitando. Alla fine sì che diventi una marionetta e questa volta sarai guidato da dei fili.Inoltre anche il fatto delle bugie. Crescendo i bambini iniziano a dire le bugie, ma non tutte le bugie sono uguali. Ci sono le bugie per non venire sgridati, ma ci sono anche le bugie inconsapevoli ovvero non hanno l'intento di ingannare gli altri. Sono bugie candide che fanno parte del loro mondo di bambino. Sono le loro visioni, ma agli adulti sembrano bugie perché non corrispondono alla realtà.Vi faccio un esempio: alcuni mesi parlavo con una bambina piccola (avrà avuto meno di sette anni) e mi raccontava delle cose. I suoi genitori ascoltavano e mi dicevano che non era vero. Dopo mi fece vedere dei diamanti. In realtà erano quelle gemme fasulle che si possono applicare sui vestiti, ma per lei erano diamanti. Che cosa avrei dovuto dirle? No, guarda mia cara, quelli non sono proprio diamanti. Sono cose che le puoi trovare ovunque e a poco prezzo. Con che diritto dovrei dirle una cosa del genere? Inoltre per lei solo quelli che aveva erano i suoi diamanti. Credo che se ne avesse visto uno suo simile, non avrebbe pensato che erano gli stessi.Perché sarei dovuta introdurmi in questa maniera nel suo mondo? Per "educarla" come funziona il mondo? Che cosa davvero cinica, crudele e senza senso.Per questo trovo questa storia abbia un fine che sembra lieto (Pinocchio diventa un bambino vero), ma amaro (Pinocchio diventa un bravo bambino).
E per questo mi piace più la versione a fumetto di Ausonia
Si tratta di un Pinocchio all'incontrario ovvero Pinocchio è un bambino di carne mentre Geppetto e tutti gli altri sono di legno.Questa volta il naso gli si allunga quando dice la verità, cosa temutissima da tutti.Ci sono quasi tutti i personaggi, ma riletti in una maniera che può apparire dissacrante soprattutto considerando il valore che ha qui in Italia la storia di Pinocchio.E anche questa versione conferma il finale amaro, ma non è nascosto tra indorature. E' qualcosa che ti colpisce dritto e ti arriva dritto con domande come Anch'io finirò così? se non Anch'io sono così?Ve lo consiglio altamente. E' una di quelle letture che rimangono anche dopo anni perché comunicano direttamente ciò che hanno da dire senza tanti sotterfugi.
Ecco, spero che abbiate letto attentamente ciò che avevo da dire. Come ho ripetuto tante volte potete anche affermare la vostra contrarietà, ma sempre con educazione.Dire qualcosa con maleducazione non rende tale affermazione più vera di un'altra.
P.S.: Quasi in contemporanea (questo post l'ho iniziato a scrivere ieri) Kokoro ha scritto nel suo blog Fiabe in analisi questo post: Pinocchio, un libro parallelo. di Giorgio Manganelli
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