Siamo nella zona dei Colli Orientali del friuli, terra promessa dei grandi vini bianchi italiani.
L’azienda è situata sulla collina di Rocca Bernarda, a metà strada tra Corno di Rosazzo e Cividale del Friuli, a circa 20 Km da Udine. Siamo nei Colli Orientali del Friuli, terreni straordinariamente vocati alla viticoltura per la loro giacitura e composizione.
la famiglia specogna
Nel corso dei secoli, il profilo dei pendii è stato faticosamente modellato dalla paziente opera di sistemazione operata da generazioni di viticoltori. Cosicché, lo sguardo del visitatori rincorre i gradoni e le terrazze vitate, ma si riposa spesso su ampie zone boscose, per poi spaziare sulla pianura incorniciata, all’orizzonte, dallo scintillare del mare.
L’azienda ha una superficie vitata di circa 16 ettari e tutti i vigneti sono situati nelle migliori posizioni della zona con una densità di impianto di 4.000 – 4.500 viti per ettaro. I sistemi di allevamento sono a “Cappuccina” e a “Guyot”.
Nel primo sistema vengono piegati due capi a frutto mentre nel secondo sistema viene piegato un solo capo a frutto.
Il vino l’ho provato ed apprezzato durante una serata a Montecarlo dove sono rimasto conquistato , oltre che dal vino anche dall’esuberanza del giovane Christian Specogna.
E’ un Pinot Grigio vecchia maniera: di colore ramato, spesso è vinificato in bianco ma se vinificato a contatto con le bucce assume il suo peculiare colore ramato .
grappolo di pinot grigio
Il vino si presenta con un colore “a l’ancienne” , come dice Christian. Un colore appunto che ricorda i tratti cromatici del rame, come si intende appunto dalla parola ramato, e della buccia di cipolla come direbbero in Francia. Un rosa molto tenue ma luminoso. Questo colore mantiene le caratteristiche dell’uva e viene ottenuto con una macerazione a contatto con le bucce di 60 ore. La raccolta delle uve è svolta rigorosamente a mano e l’età dell’impianto risale al 1985.
Il primo naso è fine, aromatico, si sente la maturità del frutto, con un passaggio in legno molto discreto che quasi si fa fatica a riconescere. Solamente il 30% del vino è affinato in botti in legno che possono variare dai classici 225 lt della barrique fino ai 500 lt. Già si sentono profumi molto interessanti ed intriganti.Il secondo naso si apre con aromi che ricordano i fiori come il biancospino ed il sambuco mescolati con leggeri sentori esotici di mango e ananas. Poi lentamente vengono “a galla” i classici sentori di pesca bianca, pera e melone. Il finale è marcato da una salinità con note fresche di anice. Molto intrigante questo “naso” e pur essendo ancora nella gioventù dimostra un notevole carattere e complessità.
In bocca l’attacco è molto marcato dall’acidità che nasconde e copre una certa struttura alcolica. La struttura è buona, ed anche al palato ritroviamo sapori interessanti di pesca, mela , abbastanza salino dimostra che la provenienza dell’uva è nobile. Il finale non molto persistente si chiude con note di anice, mentuccia e frutta bianca molto matura.
Sono rimasto sorpreso dal Pinot Grigio e devo ammettere che mi è piaciuto tanto. Il Pinot Grigio è uno dei vini italiani più richiesti nel mondo. Basti pensare che i francesi sono attratti dalle caratteristiche di questa uva, così diversa dal loro Pinot Gris; gli americani arrivano al bar o ristorante e senza aprire la carta dei vini chiedono subito ” glass of Chardonnay or Pinot Grigio”, i tedeschi e gli inglesi è da una vita che lo apprezzano. Insomma è un vino ambasciatore dell’Italia nel mondo. Il Pinot Grigio di Specogna è un vino duttile e ci si può divertire con gli abbinamenti anche se il classico pesce e crostacei rimane quello più attuale. Da provare con alcuni formaggi freschi. 16,5/20
Azienda Agricola SPECOGNA
Via Rocca Bernarda, 4 – 33040 Corno di Rosazzo (UD)
www.specogna.it