Da ieri, ufficialmente, al bar Savio di Udine.
OLtRe
Un percorso che parte dalla spontaneità e dall’istinto per poi strutturarsi in un progetto, che però vuole mantenere al centro l’immediatezza e la semplicità. “OLtRe” è un’installazione fatta di immagini e parole (al bar Savio, 12 “immagini” e 11 “parole”), risultato di una approfondita selezione.
Sono infatti oltre 200 gli scatti al pioppeto friulano protagonista di “OLtRe”, che Cristina Cominotto incrocia sul suo percorso di settimana in settimana, per un anno intero (e… “oltre”). Le foto sono realizzate dall’auto in corsa, volutamente in movimento, con lo strumento più semplice, più a portata di mano, senza impostazioni né sovrastrutture, né filtri o ritocchi con Photoshop: non una reflex ma un telefonino, nemmeno di ultimissima generazione, che riesce però a cogliere esattamente l’emozione che Cristina cattura con il suo sguardo, mentre viaggia sulla strada affiancata dagli alberi. Il pioppeto cambia infatti davanti ai suoi occhi con i giorni e le stagioni. Cristina ne segue la vita, è pronta a cogliere ogni variazione, a fissare nello scatto, metodicamente, le prospettive disegnate dalle sequenze di fusti, rami e foglie, gli influssi del sole, del vento o della pioggia, i colori delle mattine o le penombre delle serate, i canali naturali che terminano in piccoli o grandi portali di luce. Il movimento, il “proseguire”, il fissare un momento che però lascia aperti sempre nuovi orizzonti, sono gli ingredienti di fondo di queste “immagini d’amore” al pioppeto.
Cristina spartisce i suoi scatti e i suoi pensieri con Chiara e, sempre con la stessa spontaneità, comincia a prendere forma l’idea di un progetto. Perché il pioppeto, quel pioppeto, si scopre essere caro a entrambe, per motivi diversi ma sempre legati all’affettività, tra ricordi dolci dell’infanzia e segnali sulla strada di un sentimento maturo che cresce. Nato da un percorso personale, “OLtRe” diventa percorso condiviso.
Il progetto parte dunque dalle foto e prosegue nelle parole, suggestioni che Chiara coglie, offrendo alcuni modi possibili di “decifrare” quel tragitto fotografico o qualche scorcio di conversazioni tra amiche. Anche sulle parole, così come sulle immagini, il lavoro è di progressiva semplificazione: da brevi racconti, per graduale sottrazione, si è arrivati a gruppi di pensieri. Come le foto, anche le parole sono “scatti”, scatti ai pensieri che scorrono in sottofondo e vanno, a loro volta, “oltre”.
OLtRe si scrive così. E le minuscole sono la “meta” di questa corsa tra sentieri d’alberi ed emozioni.
La scelta dei supporti e dei materiali e la realizzazione dell’allestimento sono di Cristina.
Al Savio, OLtRe è alla sua prima esposizione, dopo essere stato parte di “Art tal Ort 2013″, rassegna di teatro “per strada” che per una sola sera anima da alcuni anni l’ultimo giorno d’agosto a Fagagna, dove Chiara e Cristina vivono.