In primavera sarà in libreria Piove cenere, il primo romanzo giallo di Luciano Modica.
Eccovi l’incipit.
Il libro stava lì, vicino al corpo. Il vento girava le pagine avanti e indietro, si fermavano appena un attimo e poi riprendevano a girare: Julius Evola, Cavalcare la tigre.
Il sangue fuoriuscito all’altezza della scapola destra indicava che l’uomo era stato accoltellato alle spalle e, probabilmente, non aveva fatto neanche in tempo a guardare in faccia il suo aggressore. Il sostituto procuratore Antonio Biondi aveva l’abitudine di trattenersi a lungo sul luogo del delitto.
Ci teneva a guardare bene il cadavere prima che venisse rimosso e portato all’obitorio. Voleva farsi un’idea di persona, non ritenendo per nulla sufficienti i rilievi messi a verbale dalla Scientifica. Era un fatto di sensazioni, di dettagli, perfino di odori. Tutte cose impossibili da ricavare da un resoconto. Di morti ammazzati ne aveva visti tanti, troppi, ma stavolta la scena era peggio di un cazzotto alla bocca dell’anima.
E questo, forse, proprio perché non c’era più alcuna faccia da guardare.