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Piove, come quel giorno del '97

Creato il 03 gennaio 2012 da Eldacar
PIOVE, COME QUEL GIORNO DEL '97
Non avevo ancora fatto 18 anni a maggio del '97. Quell'anno, sono successe un casino di cose: le giornate erano tutte uguali, pochi pensieri e niente menate. Andavo a scuola, giocavo a calcio, gli amici. Quell'anno lì, è stato il primo in cui ero quasi certo di finire a fare il calciatore. Si chiudeva un'annata pazzesca, sarei andato a fare un anno di Berretti o di Primavera, c'era solo da scegliere. Quell'anno lì, a maggio, stavamo preparando un torneo al campo Roma a San Giovanni. E pioveva un casino, quel giovedì. Alla fine degli allenamenti, un rumore inconfondibile: un pianto di un gattino. Anzi, di due gattini. Due fratellini. Quando una palletta di pelo zuppa, tipo pubblicità Barilla  vecchio stile, ti guarda così, non puoi non portartelo a casa, pure se sei allergico. Era piccolino, tigrato, brutto. Orecchie giganti, zampe lunghe, secco secco. L'ho portato al bar di mamma che dopo 25 secondi di pianto era già innamorata. Da quel giorno lì, Pilù è diventato l'altro maschietto della famiglia. Quello che sarebbe rimasto a casa quando io poi sarei partito. Quello che di notte mi mordeva i piedi per entrare sotto il piumone per farsi coccolare. Poi quando si rompeva, un morsetto e via. Comandava lui, sempre. Quello che 14 anni dopo, chiamava ancora nonna per farsi spazzolare perchè se decideva che quello era il momento del grattino, non c'erano cazzi con i suoi 12Kg di potenza. Quello che ha fatto in tempo a farsi tirare la coda dal mio nipotino e ha conosciuto i miei suoceri. Stasera alle 19.00 però, l'incubo di ogni veterinario ha cominciato a piangere ed è stato ricoverato. Era mogio, ma sentirlo incazzato tipo tigre del Bengala al tocco del dottore, mi aveva fatto pensare che ce l'avrebbe fatta pure stavolta. Invece no. C'ho provato ad aiutarlo portando l'eroico Ciro (uno dei miei) per una trasfusione all'ultimo minuto, ma un infarto se l'è portato via alle 2.00 di notte. E pure se i problemi del mondo sono decisamente altri, se la gente sta male e tutte quelle altre robe lì, io sono disperato dall'ultima telefonata dell'ambulatorio. Sono stato l'ultimo a vederlo e mi piace pensare che pur essendo anestetizzato, quando l'ho chiamato lì nella cuccetta dove era a fare flebo, s'è mosso un po' come a dire "t'ho sentito, so che ci sei". Oggi piove un casino come quel giorno del '97. Pilù non c'è più. Domani l'ultima carezza e poi tanti bei ricordi. Hai fatto una bella vita, gattone. Divertiti sul Ponte Arcobaleno. Mi mancherai un casino.
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