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Piove letteratura

Creato il 27 agosto 2012 da Lucas
Oggi mi ero programmato di fare letteratura; poi, invece, la letteratura mi è piovuta addosso, come uno scroscio temporalesco, una Beatrice che ti visita e ti dice: «Sei pronto ad assumermi come tua badante?». «Per condurmi dove?», le ho risposto. Sono, sì, nel mezzo del cammino eccetera, e perfino nei pressi di una selva, ma non è oscura, no, i miei vizi non sono capitali, e se lo fossero sarebbero senza tema catalogabili nel capitolo vita. Ci provo a vivere, pur restando pressoché fermo. Ma quest'estate, complice una primavera in cui pensavo di essere rapito da una musa che si è poi rivelata essere una Lancia (accidenti Marchionne, sono più intelligente di te eppure non riesco ad avere una casa vista lago Lemano, due o tre passaporti, e quattrocento conti correnti, vaffanculo), ovvero finita produzione, cassa integrazione, amor che nulla amato eccetera, insomma, sopravvissuto alla primavera, eccoti un'estate di incontri, di corpi esposti, di sole che ti scalda la pelle e io che mi sento insolitamente nei miei panni, che accarezzo il mio corpo come non era mai successo, che mi sdraio su prati e letti da diporto, e che, insomma, assumo quella minima presunzione di sentirmi padrone del mio io, di poter disporre di me come se mi appartenessi - cose che forse succedono appunto nel mezzo del cammino di nostra vita.Ma ora ho da esiliarmi: più che da Firenze da un'Italia puttana, preferibilmente, dalla maggioranza degli abitanti che la compongono, non faccio nomi, non importa, ognuno tenda a escludersi e il gioco è fatto. La politica non mi appassiona, forse perché mi ci vorrebbe una Serracchiani per farle da portaborse a Strasburgo per quanto resta del suo mandato (o anche all'ex sindaco di Firenze Dominici, che omo, che carriera, m'è toccato votarlo e gli darei volentieri un capaccione, e anche a Sassoli quello che faceva il telegiornalista, cazzo ha fatto anche lui lassù in Europa? Qualcosa di più o di meno di Tajani?). Europa puttana, altro che Italia e Firenze messe insieme, e quegli stronzi dei tedeschi, vedrai come rintuzzeranno il collo, tripponi della madonna, cacatori a scoppio ritardato.Eppure io mi ricordo una tedesca, tanto giovane e tanto gentile, certamente onesta, avevo sui diciotto e lei di meno, una vacanza semi parrocchiale tra le valli austriache, io le piacqui e lei mi basciò la bocca tutta tremante, a me tremava qualcos'altro, glielo proposi, ma lei s'impaurì, era vergine e io pure, e quel bischero del mio compagno di camera che entrò sul più bello che aveva sonno, vai a cagare te il sonno. Si chiamava Jutta (la tedesca, non il compagno di camera), chissà se lei si ricorda di me, come io di lei, ora, che saprei come fare, ora che saprei anche dire al mio compagno di camera «Sei un fascista, un piduista, certamente un rompicoglioni».

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