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Pipistrelli: tra miti e pregiudizi

Creato il 28 gennaio 2015 da Deboramorano @DeboraMorano

Per quanto io li reputi degli animaletti piccini, carini, delicati e utili, soprattutto nel periodo estivo, a fronteggiare la “piaga” delle zanzare, i pipistrelli, sono fra le creature maggiormente oggetto di pregiudizi da parte di un congruo numero di persone.

In primo luogo, spiega Rob Mies, direttore di Organization for Bat Conservation, non sono malvagi, anzi sono creature altruiste, che spesso condividono il cibo con i propri simili. Persino i pipistrelli vampiro, ad esempio, rigurgitano sangue per altri pipistrelli che non sono riusciti a procurarsi da mangiare.
Di seguito vengono illustrati 3 dei sei miti più difficili da screditare su questi animaletti.

I restanti tre, verranno illustrati nel post di domani!

      1.  Sono assetati di sangue

Falso. I pipistrelli vampiro pesano poco più di mezzo etto, e anche se alcuni animali originari dell’America Centrale e Meridionale a volte mordono gli esseri umani, si nutrono principalmente succhiando sangue al bestiame più o meno come fa una zanzara.

“Leccano in genere l’equivalente di un cucchiaio di sangue e posseggono un enzima coaugulante nella loro saliva che impedisce al sangue di continuare a fuoriuscire”, chiarisce Mies.

Questo enzima è stato anche utilizzato per creare un farmaco anticoagulante per uso umano.

      2.  Sono ciechi… come pipistrelli

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      Falso. I pipistrelli delle specie più grandi vedono tre volte meglio di noi umani.

Posseggono anche dei sensori eccezionali. Le grandi orecchie dei pipistrelli più piccoli sono fondamentali per l’ecolocazione, un sistema che utilizza le onde sonore che rimbalzano sugli oggetti come un sonar naturale.

 3.   Si impigliano nei capelli

Si tratta di un equivoco. Visto il loro modo di volare, può sembrare che i pipistrelli puntino alla nostra testa. Le specie più piccole, inoltre, per spiccare il volo “si lasciano cadere dal punto in cui sono appollaiati a testa in giù prima di iniziare a battere le ali”, spiega Mies.

To be continued…

(fonte:http://www.nationalgeographic.it)


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