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Pippo Franco e la danza

Creato il 16 giugno 2013 da Musicamore @AAtzori

Pippo Franco e la danzaIeri sera ho assistito ad uno spettacolo   a favore della Croce Rossa Italiana, al Teatro Massimo della mia città di Cagliari .

Una bella serata ricca di danza e  soprattutto di simpatia e allegria. Si sono esibiti gli allievi di diverse scuole cagliaritane e dell’interland: tanti i giovani e  meno giovani appassionati e pieni di entusiasmo. Mi spiace non aver avuto il programma di sala. Alla mia richiesta mi è stato detto che erano terminati . Mi duole non citare nello specifico le scuole, ma posso dire che tutte, nella loro particolarietà, mi hanno dato delle emozioni: dalla freschezza delle coreografie della scuola di Donatella Deidda sulle canzoni di Mina, all’entusiasmo e alla vivacità degli allievi della scuola Arabesque di Benedetta Bucceri e Roberto Magnabosco; dalla grande varietà e ricchezza di costumi e colori della scuola di Luka e Luana, alla sempre sorprendente e grandissima artista quale è Assunta Pittaluga, protagonista di una coreografia ispirata al musical Cabaret. E ancora i bravissimi danzatori di Break-Dance e hip-op, tanghi appassionati, Walzer , mazurke, il tutto sempre eseguito con grande serietà professionale .

Lo spettacolo si alternava a momenti di simpatici sketch fra i conduttori e cantanti di musica leggera, ma il gran finale è arrivato con un ospite d’eccezione,  un grande uomo di spettacolo: Pippo Franco.

Pippo Franco mi ha sempre divertito, fin da ragazzina.  Per anni l’ho seguito alla RAI, poi l’ho un po’ perso di vista, probabilmente da quando c’è stato il suo passaggio alla TV commerciale. Ieri, ho avuto il piacere di ascoltarlo dal vivo, e devo dire che più di un’ora di monologo  è scivolata via senza accorgermi. Ed è qui che si capisce la grandezza di un artista! Nel suo monologo ha fatto un escursus sull’evoluzione umana con citazioni di grandi uomini della storia: da Michelangelo a Leonardo, da Platone ad Archimede. Il tutto condito con aneddoti veri e leggendari sottolineati dalla sua grande ironia e intelligenza.

Una lunga serata  intensa  e ricca oltre che di spettacolo anche di tanta solidarietà. Il Teatro Massimo che l’ha accolta era traboccante di pubblico molto vario e questo fa capire che la gente, nonostante la crisi, è comunque ancora  disposta a togliere del suo con sacrificio per  dare agli “ultimi”.

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