Magazine Diario personale

Piripirì

Da Ayertosco

Non so cosa sia successo, ma ho smesso di dire “Pronto?” quando tiro su la cornetta del telefono…dico “Si?” e quelli dall’altro capo sembrano un po’ spaesati, rispondono con del silenzio reiterato, tipo “…”, punti di sospensione, finché poi parlano.

Sembrerò scocciato forse, sembrerò, cosi. Non che importi, in realtà, a me.

E forse lo sono, scocciato, io. Causa volume del telefono troppo basso che mi fa alzare dal letto solo dal ‘numero dieci’ squillo in poi, corsa trafelata verso quella plastica arrotondata grigio scintillante e tastoni giganti in ossidiana polimerica. I primi tre li perdo sapete. Poi altri tre in cui mi chiedo se per caso stia davvero suonando…il telefono…sapete…e poi altri tre in cui ascolto disturbato dai rumori del tutt’attorno che rendono la tua solitudine più sopportabile perché ci si sente meno soli si, se ci sono altri soli nel tutt’attorno…soli che fanno piccoli rumori che rompono l’ovattatura fischiante. E quei tre che ascolto, tutto teso sapete, sull’orecchio buono che sta a destra…quelli fanno Piripirì! Piripirì! e mi alzo dalla mia consueta scomoda-posizione simil-yoga maledendomi anzi no maledicendomi per non essermi cambiato i pantaloni…che ci vuole dico…a mettersi più comodo visto che inevitabilmente soffro come un cane con i jeans quando rimango con questi cane di jeans. Cane.

Decimo squillo, “Piripirì! Piripirì”

E corro, 5 passi poi, altra stanza, porta chiusa, apro, entro, afferro. Cinque passi si, ma sempre corsa è, sempre di corsa si tratta, sempre di cinematica psicofisica, arti che si allungano a velocità insolita, passo più lungo della gamba, impercettibile temperatura che si alza, e cane jeans che scivola.

“Si?”

Silenzio.

Aspetto.

Parlano.

Non cercano me.

Chiamo colui che lei\lui\loro cercano…uno dei soli del sistema solare cucina o sala o sgabuzzino perché era da sistemare o sottoscala che è saltata la luce o garage.

Non cercano me…non cercano quasi mai ‘me’.

Ho smesso anche di chiamare ultimamente…le volte che chiamo spesso chiudo al decimo squillo. Non mi interessa molto l’opinione altrui e non mi interessa nemmeno la mia, forse è per quello.

Probabilmente nemmeno agli altri.

Tanto alla fine, nel mio piccolo sistema solare, si gira lo stesso. Anche se molto lentamente.

Piripirì.



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