Gentile Consigliera Veronica Sbrana,
Le scrivo questa lettera aperta (che invio per conoscenza anche al Segretario del Suo Partito, on. Bersani) in relazione al seguente Suo comunicato apparso su alcuni giornali locali che si può leggere al seguente link in merito alla prostituzione di strada nel comune di Pisa e alla recente ordinanza in materia del Sindaco: http://iltirreno.gelocal.it/pisa/cronaca/2012/06/17/news/intollerabile-vedere-le-prostitute-lungo-le-strade-1.5279921Sono una blogger che si interessa in particolare alle problematiche relative alla prostituzione e alla tratta di esseri umani, in particolare donne e bambine. Non Le nascondo la mia profonda indignazione e sconcerto nel leggere da parte Sua delle parole che dimostrano totale mancanza di sensibilità e conoscenza delle problematiche delle persone che si prostituiscono in strada - la cui maggioranza è straniera - dei loro diritti, della loro condizione molto spesso di grave sfruttamento e riduzione in schiavitù da parte del crimine organizzato transnazionale, trattando la loro presenza in strada come un problema di "decoro e vivibilità" per gli abitanti del comune e di "ostentazione scandalosa nelle pubbliche vie, con grave danno morale per chiunque si trova a passare da determinate zone", e invocando la rapida approvazione della proposta di legge Carfagna che criminalizza chi si prostitusce in strada. Lei scrive infatti: "Sicuramente la mancanza di norme antiprostituzione facilita tali attività non essendo la legge Carfagna mai stata approvata dai due rami del Parlamento. Rimane l’ordinanza del sindaco, ma la mancanza di poliziotti municipali e la limitata competenza in materia non bastano per contrastare questo fenomeno, considerando anche che la violazione dell’ordinanza non comporta alcuna conseguenza di carattere penale. L’eliminazione della prostituzione dalle strade dovrebbe essere un obiettivo condiviso da tutte le istituzioni".Mi limito a ricordarLe, nel merito, cheil Comitato dell'ONU che monitora la sottoscrizione della CEDAW (Convenzione sull'Eliminazione di ogni Forma di Discriminazione contro le Donne) ha recentemente richiamato il nostro Paese esprimendo tra l'altro la seguente preoccupazione proprio in merito al disegno di legge da lei ricordato: "Il Comitato prende nota che sono in discussione molti Disegni di Legge (incluso l’A.S. 1079 del 2008 per criminalizzare la prostituzione in aree pubbliche), parte di un più generale pacchetto di misure volte a sradicare la prostituzione e lo sfruttamento sessuale. Tuttavia il Comitato è preoccupato per il riconoscimento da parte dello Stato-membro che la proposta di criminalizzazione della prostituzione in spazi pubblici “ha una funzione di pubblica sicurezza e di decoro della vita urbana” e che apparentemente i diritti delle donne coinvolte nella prostituzione in strada - la maggior parte delle quali migranti - non sono stati presi in considerazione nella formulazione di tali misure." Il Comitato esprime la preoccupazione (peraltro condivisa unanimemente da tutte le organizzazioni della società civile che si occupano dell'assistenza alle persone che si prostituiscono in strada e in particolare dalle sopravvissute alla tratta come Isoke Aikpitanyi) che le misure di criminalizzazione della prostituzione in strada possano portare, come già sta avvendendo dall'approvazione del "pacchetto sicurezza" le ragazze sempre più al chiuso, in appartamenti e oscuri night club, dove ben più stretto si fa il controllo su di loro e ben minore la possibilità di ricevere soccorso. Ecco le parole del Comitato: "Lo Stato-membro è incoraggiato a: a) intraprendere un’analisi dell’impatto delle misure proposte per la criminalizzazione della prostituzione in strada, al fine di identificare i potenziali rischi per lo sfruttamento delle donne che possono muoversi dai circuiti di prostituzione all’aperto a luoghi chiusi, dove –come riconosciuto dallo Stato-membro – la prostituzione rimane un fenomeno nascosto e sconosciuto;
(b) continuare a formulare strategie e programmi per prevenire l’avviamento alla prostituzione e stabilire programmi di supporto e riabilitazione per le donne che desiderano lasciare la prostituzione, fornendo anche informazioni e sostegno per forme alternative di sostentamento."Le ricordo che, per quanto riguarda in particolare la tratta di esseri umani, il nostro Paese ha ratificato diverse convenzioni internazionali ed europee, che impongono agli Stati precise responsabilità nella cooperazione internazionale volta a contrastare questo crimine contro l'umanità e che, soprattutto mettono al centro la vittima di tratta come soggetto di diritti e come parte lesa e non certo come criminale che insozza le città, come emerge invece da comunicati come il suo.
Concludo dicendo che lei auspica "la costruzione di una città pulita, decorosa e dove non si abbia vergogna o paura a camminare per le strade", ignorando che chi fa davvero paura sono tanti Suoi "rispettabili" concittadini pisani che usano violenza, minacciano e dileggiano le ragazze in strada, spesso e volentieri anche minorenni, a volte le uccidono anche, se non sono uccise dai loro sfruttatori per essersi ribellate, e la vera vergogna è quella delle nostre istituzioni che sanno emettere solo ordinanze del tenore di quella del Suo Sindaco. L'Onorevole Bersani dovrebbe forse essere al corrente che esponenti del Suo partito non agiscono diversamente, rispetto a queste problematiche, da quanto fanno esponenti della peggiore destra xenofoba targata Lega Nord o Pdl.
Grazie per l’attenzione.