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Pisolino breve prima dello studio migliora la memoria

Creato il 09 marzo 2011 da Zonwu
pisolino memoria
Abbiamo tutti familiarità con il concetto di dormire prima di un esame, per "fissare" le nozioni apprese nella nostra memoria con più efficacia. Un bel sonno ristoratore è sempre un toccasana dopo lunghe sessioni di studio, dato che effettivamente, durante alcune fasi del sonno, il nostro cervello si occupa di fissare i ricordi.
Ma anche fare un sonnellino prima di studiare può portare giovamento: i ricercatori della University of California Berkeley hanno scoperto che un sonno di 100 minuti può aiutare a fissare con più efficacia informazioni all'interno della memoria a lungo termine.
Mattew Walker ha invitato dei volontari a schiacciare un pisolino di 100 minuti prima di sottoporre loro delle informazioni da memorizzare. I volontari hanno ottenuto risoltati del 20% migliori rispetto al gruppo di controllo, che non ha dormito prima della memorizzazione.
"Sembra davvero essere la prima prova, per quanto ne sappiamo, che indichi un beneficio proattivo del sonno" dice Walker. "Non si tratta soltanto di dormire dopo aver imparato. Sembra che si debba dormire anche prima di apprendere qualcosa".
I 44 volontari, 27 donne e 17 uomini, sono stati divisi in due gruppi: i membri del primo gruppo hanno dovuto memorizzare 100 nomi e volti dopo un sonno pomeridiano durato dalle 14.00 alle 15.40. Durante il sonno, la loro attività cerebrale è stata registrata, e dopo circa un'ora dalla sveglia i membri del gruppo hanno dovuto ripetere le informazioni memorizzate.
Il secondo gruppo ha dovuto anch'esso memorizzare e richiamare alla mente la stessa quantità di informazioni, ma senza aver dormito prima del test. I test sono stati poi ripetuti ad orari differenti, per verificare come il processo di apprendimento si modificasse durante l'arco della giornata.
La prima scoperta è stata che l'attività di apprendimento peggiora col passare delle ore: i volontari hanno ottenuto test peggiori del 12% (in media) quando li hanno eseguiti durante la sera.
Ma che il test si fosse svolto la mattina o la sera, i volontari che avevano dormito prima di memorizzare informazioni hanno ottenuto un miglioramento delle performances del 10% nei test serali, e del 20% in quelli mattutini.
La ricerca di Walker ha anche scoperto che una fase del sonno, la NREM (nonrapid eye movement) sembra essere direttamente collegata al processo di apprendimento e memorizzazione delle informazioni. Durante questa fase, il cervello è attraversato da scariche di attività elettrica che pare abbiano un'influenza positiva nel migliorare la capacità di apprendimento dopo il sonno.
Walker ha ipotizzato che queste scariche elettriche trasferiscano informazioni tra l'ippocampo e la corteccia prefontale che funziona da memoria a lungo termine. In questo modo, facendo un'analogia con i computer, si libera la RAM mentre il sistema si riavvia, e si ottimizzano le risorse per una nuova fase di apprendimento. "E' come cancellare le e-mail della propria casella di posta in modo tale da poter ricevere nuove e-mail il giorno dopo" dice Walker.
Walker ipotizza anche che ci sia un collegameno tra sonno NREM e perdita di memoria negli anziani, in cui è stata osservata durante il sonno meno attività elettrica che nel cervello dei più giovani.
Una cosa è certa: dormire è fondamentale per la nostra sopravvivenza, e senza l'attività cerebrale del cervello "a riposo" non saremmo in grado di essere ciò che siamo. "Da qualche parte, tra la fanciullezza e l'età adulta, abbandoniamo la nozione che il sonno sia utile" afferma Walker. "Il sonno fa qualcosa di molto utile per cose come l'apprendimento e la memoria. Credo che per noi come società sarebbe saggio se smettessimo di pensare al sonno come ad un bene di lusso piuttosto che come una necessità biologica".
Why Naps Make You Smarter

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