Da quando i ladri mi sono entrati in casa, di notte, senza che io li abbia mai invitati e si sono portati via tutto quello che c’era da portar via, vivo con porta blindata, antifurto, sbarre di ferro alle finestre, ma pure con tanta paura. Comunque, devo ritenermi fortunato, nella sventura m'è andata bene così. Non so se ringraziare il Padreterno per essere uscito senza neppure un graffio da quella orribile notte, un vero incubo, la professionalità dei Signori ladri o il mio sangue freddo nel far finta di dormire e lasciarli “lavorare” in santa pace! Ironia a parte, scusatemi se oggi ci scherzo sù, tanto me la sono vista brutta, però non mi è mai venuta in mente l’idea di armarmi con pistola
e fucile. Comprendo la rabbia e la paura di chi invece ha subito violenza e piango le vittime di quella violenza, ma la civiltà, il fatto di non essere animali, di non mettersi sullo stesso piano di chi delinque, è una evoluzione della specie umana dalla quale non ho nessuna intenzione di tornare indietro, ma che deve insegnarci a contenere certi sentimenti di rabbia e di vendetta. La “legge del taglione”, quella “dell’occhio per occhio dente per dente” ha consumato fin troppe tragedie. Oggi quello che serve non è una pistola ad personam, ma istituzioni che funzionano, che fanno seriamente il loro mestiere, forze di polizia più motivate, più garantite, ma anche più preparate e soprattutto più presenti a presidiare il territorio e meno la scrivania, meglio addestrate ed equipaggiate. Nella legalità, nel rispetto della giustizia e delle leggi e nella certezza della pena, il fai da te non può trovare domicilio, non può e non deve essere consentito, figuriamoci poi se osannato quando qualche vittima reagisce lasciando steso sul pavimento l’aggressore e viene acclamata dal balcone come un eroe. Non abbiamo bisogno di “pistoleri per caso”, ma di professionisti della sicurezza. Già i poliziotti con un arma in mano a volte sbagliano, figuriamoci i pistoleri del fai da te! E poi, negli Stati Uniti dove le armi circolano come e più delle automobili, forse vivono più sicuri di noi?