Massimo Abate
«Sa che cosa mi ha convinto? L’assenza in Campania di un’informazione capillare, in tempo reale. Prendiamo l’incidente del pullman caduto a fine luglio dal viadotto dell’autostrada Napoli-Bari, poco prima di Avellino, con tutti quei morti. Io sentivo l’esigenza di aggiornamenti costanti, possibili solo se stai là, sul posto. E invece i tg della Rai, di La7, di Sky erano freddi; mentre la gente da una tv vuole che copra un evento con la stessa partecipazione, anche emotiva, che prova per ciò che accade a casa propria. Perciò ho voluto questo investimento, che è anche un business, certo. L’obiettivo è diventare un punto di riferimento, nel Mezzogiorno, per le news e per lo sport, partendo dalla Campania e allargandoci poco a poco nel resto d’Italia. Pensi, stiamo trattando per avere con noi anche Maradona». Trentadue anni, rampollo di una famiglia di imprenditori irpini che da 40 si occupa di siderurgia e trasformazioni metallurgiche, ma anche di editoria, Massimo Abate spiega così la decisione di riprendere la strada paterna e creare, dal nulla, due nuovi canali televisivi tematici sulla piattaforma digitale terrestre: «Papà - Alessandro Abate - dette vita a Canale 7, Canale 10 e Canale 8. Le prime due le ha poi cedute, la terza è ancora gestita dalla sua compagna per 20 anni, finché lui ci ha lasciati, due anni fa».Più Enne News e Più Enne Sport: questi i nomi delle due tv, una «all news», l’altra «all sport». Massimo: «”Enne” sta per ”notizie”. La prima sarà sul canale 17, l’altra sul 90 del Digitale terrestre. Partenza a pieno regime: il prossimo 15 gennaio. Sede a Mercogliano, con studio in HD, 40 persone, tra tecnici e giornalisti, già sotto contratto da luglio, e un investimento importante. Gliel’ho detto: l’ambizione c’è, pur se con la prudenza necessaria in ogni attività d’impresa. Nell’arco di sette, dieci anni vorremmo estenderci prima al Lazio e poi ad altre regioni».
Chi è con lei in questa avventura? «L’editore non sono io, ma mia moglie, anche se io sono al suo fianco. Si chiama Paola Rossi… Sa, è nata nell’82, l’anno del trionfo ai Mondiali di Spagna con Bearzot. Il direttore di rete è Edoardo Fedele; Rossella Altamura l’organizzatrice del tg; il direttore responsabile della testata Annito Abate, un mio cugino. E poi c’è Maurizio Iapicca, un professionista che mi è molto vicino grazie al suo ruolo di consulente strategico della società».
Parliamo di Maradona? «Per la prima serata pensiamo a tre format. Uno ha come protagonista proprio Diego, amico di mio padre ai tempi di Canale 10. In molti ricorderanno il programma su di lui condotto da Marino Bartoletti. Ci portò anche fortuna: vincemmo il secondo scudetto. Conosco bene el Pibe de oro, l’ho incontrato poco tempo fa a Milano per intervistarlo. È un uomo che ha valori morali, ed è in ottima forma... Insomma, gli ho rivelato il mio piccolo sogno, un programma con lui e su di lui, che parla di Napoli e del Napoli. Ci siamo lasciati con la promessa reciproca di raggiungere presto un accordo».
Un altro programma sarà dedicato al Napoli: «E mi auguro - insiste Massimo - che la società ci venga incontro consentendo ai giocatori di essere nostri ospiti per commentare, si spera, i loro successi. Ma ci occuperemo anche delle altre squadre campane, Avellino, Salernitana, Benevento, Juve Stabia, come di basket, rugby, pallanuoto, tennis, con informazioni più immediate di quelle offerte oggi dal mercato, quasi live».
Infine, le news: «Immagino una prima serata con un format di cronaca, che sappia raccontare i fatti della regione - delitti, camorra, politica, attualità, costume - meglio di quanto fanno oggi le altre tv, con sguardo equidistante e un anchorman capace di attrarre il pubblico più giovane».
Le resta un sogno? «No. Creare in Campania 40-50 posti di lavoro in questi tempi difficili non le pare già un bel sogno molto reale?».
Intervista di Luciano Gianniniper "Il Mattino"