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Più in alto

Da Foscasensi @foscasensi

Si è aperta la piazza sotto il cielo novembrino, quando il selciato ormai imbruniva per l'acqua raccolta ai piedi del monumento alla musa Urania.
Ella offriva il globo sostenuto e contenuto nel palmo della mano, lo offriva al niente e un ermafrodito, strana ancella dal pelo virile e i capelli sciolti sulle spalle, le si abbandonava al fianco.
Si è aperta, e la piazza suonava al murmure del vento, la corona dei platani e le foglie frustate dal libeccio. Più in alto, la luce pulviscolare del pomeriggio. Più in alto, la membrana intangibile che separa l'aria dallo spazio, dove ogni resistenza si incendia. Più in alto, chissà.
Restai ancora un poco seduta sulla panchina. Ripassai col dito le monete che avevo in tasca e calcolai che avrei potuto prenderci un pezzo di pizza e forse un caffè. Fatto questo mi alzai e aspettai le ginocchia fare , poi mi gratta la testa e mi avviai verso via della Polveriera.


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