Non vi pare delicato questo (k)nulla? Ringrazio Navi per avermi regalato l’opportunità di essere una donnina raffinata (per lo meno qui in Italia), perché personalmente avrei optato per il sempreverde ed efficace “Mi hai rotto la minchia!”. Quindi grazie di cuore per avermi risparmiato un destino da scaricatrice di porto.
Ma veniamo a noi.
Dedico questo big-KNULLA ad un amico. Un po’ come se fosse una pacca di incoraggiamento, una sorta di “vai a ranare” con affetto. Perché effettivamente voglio bene a questo figliuolo, però in questi giorni non lo sopporto più.
Diciamolo che l’argomento in ballo è la “fame di pilu”.
Lui vorrebbe, ma noi no. E parlo di noi perché se siamo tre amiche, ci prova a turno con ognuna per vedere chi cede. Ma testina di pisello chi potrà mai cedere così squallidamente? È risaputo che una donna NON te l’ammollerà mai per sfinimento.
Insomma a sto giro tocca a me.
Ma io non sono una donna paziente. Per niente. E per me tutte queste attenzioni, questi messaggi, queste telefonate, mi fanno tanto gatto attaccato ai maroni. E a me piacciono i cani.
Perciò chiedo a voi: come fare a knullarlo, senza ferirne i sentimenti?
Ho tentato in tutti i modi.
Ho cominciato con la gentilezza:
“E’ stato un anno difficile per me. Sai bene che esco dalla storia con Nino Q., non è il caso. Non sono ancora pronta ad avere altre storie.”
“Ma con me sarebbe tutta un’altra cosa.”
Umpf.
Poi sono passata all’inequivocabile chiarezza:
“In questo periodo ho altre priorità: la laurea, il lavoro. Poi può essere che a Gennaio parta per Timbuctù-non-torno-più e non voglio avere legami che mi trattengano.”
Dopo la parola priorità, un uomo normale si sarebbe arreso. Invece.
“Ok, però se cambi idea tieni in considerazione questo ragazzo.”
Ri-umpf.
Allora sono stata costretta a mentire:
“Se vuoi ti accompagno io alla mostra.”
Mmmmmmchepalleno.
“Guarda credo proprio di dover partire con mio padre, qualsiasi giorno sia.”
Vi prego, aiutatemi.
O devo chiedere alla Dea della minchia?
{Lo sapevo di non riuscire ad essere fine!}