Tabatha viveva in un elegante sobborgo residenziale di Midgard City, in una villetta in stile moderno, con il tetto piatto e le vetrate ampie, i locali spaziosi, arredata in modo sobrio e funzionale.
Joshua e Alex s'accomodarono in soggiorno, dove Tabatha servì loro il tè.
"Sigmund mi ha detto che siete in partenza per Selenia City. Come posso aiutarvi?"
"Abbiamo bisogno di nuove credenziali per Alex e di una casa sicura a Selenia City" disse Joshua.
"Hai già ricevuto la cittadinanza di Midgard, Alex? Con quale nome ti sei registrata all'anagrafe?"
"Alessandra DeAngelis."
Tabatha annuì.
"Mi occuperò di tutto io. Quando avreste intenzione di partire?"
"Entro la fine del mese. Puoi procurarci anche un agente di supporto?"
"Logistica e comunicazioni? Sul posto ho una recluta davvero in gamba."
Milla stava ricevendo le ultime istruzioni da Joshua, stringendo tra le braccia un pupazzo di peluche.
Accompagnarono Milla alla Foundation Tower, dove Sigmund venne ad accoglierli e a prendere in consegna Milla, che strinse ancora più forte il pupazzo e mise il broncio, volgendo loro le spalle.
"Milla non va d'accordo con Sigmund?" chiese Alex, mentre aspettavano la metro.
"Sigmund prende il suo ruolo di fratello maggiore e capofamiglia molto sul serio."
"È severo?"
"È un mastino."
Scesero dalla metro alla fermata dell'ascensore orbitale e presero una vettura per il porto spaziale.
Alex si assicurò di sollevare il capo e farsi inquadrare dalla telecamera del check-point.
Tabatha avrebbe fatto in modo che le riprese venissero intercettate dagli agenti di Edwards.
S'imbarcarono su un vascello civile per il Sistema Solare. Joshua aveva prenotato due cabine singole in classe VIP, con le ampie vetrate che si aprivano sul ponte di osservazione e sulla promenade, il parco interno della nave, completo di aiuole, alberi e un laghetto artificiale. Cabine spaziose, di lusso.
"Potevamo viaggiare in classe turistica" disse Alex, quando s'incontrarono a cena.
Joshua scrollò le spalle.
"Quando viaggio, mi piace stare comodo e poi, ce lo possiamo permettere, no? Offre Sigmund."
S'incontrarono con l'agente di Tabatha nella hall del porto spaziale terrestre. Una ragazza ispanica che poteva avere vent'anni e ne dimostrava sedici, con una ciocca rosa che spuntava tra i capelli neri. Indossava una felpa verde ramarro con il cappuccio, un mini-kilt viola, leggings neri, calzini di spugna gialla e un paio di Converse gialle e viola. Al polso sinistro portava dei braccialetti di gomma colorata.
"Clara Sanchez" si presentò. "Sarò la vostra liason tra Midgard e le Agenzie locali."
Presero lo shuttle per Selenia City, dove un'auto venne a prenderli per portarli alla casa sicura.
Tabatha aveva fatto allestire per loro una villetta in un quartiere residenziale esclusivo, circondato da un parco lussureggiante. Le villette richiamavano lo stile costruttivo delle Prairie Houses di Frank Lloyd Wright e l'area residenziale prendeva il nome di Residenze Wright.
Era sera. Alex, nel patio, aveva lo sguardo rivolto alle torri del centro città. Joshua la raggiunse.
"La mia famiglia mi crede morta. Quando ci penso, sento un dolore, qui."
Alex si portò una mano al cuore.
"Eri affezionata ai tuoi genitori adottivi?"
"C'erano le nostre origini e la storia di Amy di mezzo, ma loro hanno cercato di darci una vita normale."
"Ti mancano?"
Alex chinò il capo.
"Non pensavo che mi sarebbero mancati... Invece..."
Joshua le cinse le spalle con un braccio e le tenne compagnia finché l'aria pungente della sera non li spinse a rientrare.