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Pixel Piracy – Recensione

Da Videogiochi @ZGiochi
Recensione del 11/09/2014

Cover Pixel Piracy

PC TESTATO SU
PC

Genere: ,

Sviluppatore: Alexander Poysky, Vitali Kirpu

Produttore: Quadro Delta, Re-Logic

Distributore: Digitale

Lingua: Inglese

Giocatori: 1

Data di uscita: 31/07/2014

VISITA LA SCHEDA DI Pixel Piracy

Pro-1Buona rivisitazione di un genere stracolmo Contro-1Tecnicamente necessita di essere ottimizzato

Pro-2Graficamente pregevole e ricco di stile Contro-2Gameplay ripetitivo

Pro-3Ricchissimo di potenziale Contro-3Il lato sandbox è molto ridotto

Quando qualcuno nomina la parola “pirati” l’interlocutore pensa immediatamente a Jack Sparrow, o a Rufy di One Piece; queste due rappresentazioni, per quanto evocative e ricche di fascino, non offrono una degna rappresentazione della complessità della vita da bucaniere. La vita per mare può essere incredibilmente dura, tra malattie e una ciurma mai abbastanza ubriaca il rischio di ammutinamento è sempre altissimo. Avevamo provato Pixel Piracy un paio di mesi fa in occasione del rilascio in Early Access su Steam e il gioco si era dimostrato degno di attenzione e ricco di potenziale, ma il basso budget e il numero estremamente ridotto del team di sviluppo – solamente due persone – rischiava di limitarne la qualità finale.

Da qualche giorno Pixel Piracy è disponibile in  versione completa, ciò non vuol dire che da ora in avanti non verrà più aggiornato, solamente che per i creatori il numero di contenuti era più che sufficiente per essere presentato al grande pubblico. Vediamo com’è andata.

pixel-piracy-evidenza

I WANT TO BE A PIRATE 

Partiamo dall’inzio, cos’è Pixel Piracy? Prendete un gioco strutturato su una solida base gestionale, aggiungeteci un po’ di dungeon crawl e finite con quel pizzico di sandbox che non guasta mai. Mischiando questi tre elementi i ragazzi di Quadro Delta hanno cercato di creare un gioco che saggiamente non andasse in competizione diretta con i must del genere come Terraria, per intraprendere una nuova strada, meno battuta. Lanciato il gioco Pixel Piracy ci formulerà alcune domande atte a stabilire la difficoltà, a creare un background per il nostro pirata, ma soprattutto per impostare alcuni eventi speciali. Nell’ottica di offrire la massima varietà possibile ad ogni partita potremo settare notti più lunghe, mostri più forti o modificare il nostro equipaggiamento di partenza. Tali opzioni nella loro semplicità riescono ad insinuare il dubbio nel giocatore, che ad ogni partita proverà una condizione diversa per scoprire le tragiche conseguenze che essa comporta. Modificato a dovere l’aspetto del nostro eroe, attraverso un semplice editor, siamo pronti a sbarcare sulla prima isola per scoprire quanto può essere complicato vivere come un pirata. Se pensate che una banda di assassini alcolizzati non veda l’ora di pulire il ponte della vostra nave, ci spiace dirvelo ma vi state sbagliando di brutto. Prima di poter coinvolgere nelle vostre avventure un gruppetto di tagliagole dovrete guadagnarvi la loro fiducia a suon di denaro. Nelle prime fasi Pixel Piracy ci manda per mare da soli, scelta oltre che di gameplay anche di convenienza. Il gioco ci pone come obiettivo la sconfitta di quattro pirati leggendari, ma offre pochissime indicazioni ai nuovi giocatori su cosa fare per raggiungerli. La curva di apprendimento è abbastanza ripida, cosa che sicuramente non scoraggerà gli amanti degli indie abituati a dover capire tutte le meccaniche da soli, ma potrebbe allontanare tutti gli altri.

Prima di far salpare la vostra nave nave però avrete la possibilità di costruire, tramite un comodo menù, la nave dei vostri sogni. Inutile dire che inizialmente sarà poco più di una zattera, ma andando avanti le possibilità di creare e il numero di pezzi a disposizione crescerà in maniera esponenziale. Il menù per costruire l’imbarcazione è assolutamente immediato e tramite un semplice “drag&drop” vedrete come, pezzo dopo pezzo, verrà su un galeone degno del re dei pirati. Grazie ad una buona varietà di pezzi le possibilità di creare sono veramente tante, ma sfortunatamente dopo breve le dimensioni e la forma della vostra nave avranno una funzione prevalentemente estetica, confidiamo che in un futuro aggiornamento le cose si facciano più serie. Presa la via del mare, un comodo menù ci indicherà le isole su cui possiamo approdare e le navi nemiche da assaltare ed è così che si scopre l’anima roguelike di Pixel Piracy: ogni nemico o territorio è generato casualmente. Prima di ogni azione Pixel Piracy vi chiederà di salvare la vostra partita, cosa indubbiamente consigliata visto l’approccio ‘trial and error’ che sta alla base di tutta l’esperienza di gioco. Tutte le navi che proverete ad assaltare potrebbero rivelarsi fatali e lo stesso discorso vale per le isole. Esclusi pochi casi in cui la potenza del nemico è esageratamente alta, in tutti gli altri casi solamente buttandovi a capofitto nella battaglia potrete scoprire se lo scontro è alla vostra portata oppure no. Il combattimento gestito in automatico è un discreto limite al divertimento che Pixel Piracy può offrire, soprattutto nelle prime fasi della partita il farming è piuttosto invadente. Per quanto possiate cambiarle leggermente, le condizioni di contorno di tutte le partite inizieranno con voi che assaltate navi nemiche, fino a quando non avrete abbastanza denaro per arruolare nuovi bucanieri.

Pixel piracy, a differenza di altri giochi del genere, ha uno scopo e una sua campagna e questo è una cosa che apprezziamo, il problema sta tutto nel raggiungimento di tale scopo, decisamente troppo ripetitivo. Nonostante il titolo presenti aspetti sandbox, questi non sono abbastanza sviluppati per offrire la varietà di cui un titolo come Pixel Piracy ha assolutamente bisogno. Il crafting, aspetto che probabilmente in futuro verrà ampliato, al momento è minimo, quasi irrilevante. Il nostri pirati potranno usare un buon numero di armi, tra lame e bocche da fuoco la varietà non manca, quasi tutte però potremo semplicemente comprarle dal negoziante di fiducia o trovarle nelle casse dei tesori. Come dicevamo, Pixel Piracy ha un altro lato fortemente gestionale. Prima di ogni battaglia sarà necessario controllare lo stato di salute, il morale vostro e del vostro equipaggio, e dovrete sempre preoccuparvi che i loro stomaci siano belli pieni. Oltre al cibo potrete assumere nuovi pirati con statistiche migliori, imparare nuove tecniche di combattimento ed acquistare un equipaggiamento sempre più potente. Grazie ad un buon numero di opzioni tra cui scegliere potremo personalizzare la ciurma come meglio vorremo, ingaggiando pirati sempre più esperti ed equipaggiandoli con armi sempre migliori. La scelta di rendere il combattimento automatico appiattisce di molto però l’esperienza generale, le fasi di abbordaggio o le conquiste delle isole si riducono ad una semplice pausa tra un momento gestionale e l’altro, visto che durante la battaglia potremo fare pochissime cose: se la nostra ciurma è migliore di quella attaccata avremo la meglio, in caso contrario si perirà in battaglia. Esiste anche una terza opzione: fare affondare la nave nemica a suon di cannonate, ma come possibilità non l’abbiamo trovata né particolarmente utile, né divertente.

Graficamente il gioco è decisamente minimal, ma non privo di fascino. Con una manciata di pixel gli sviluppatori sono riusciti a creare un mondo piacevole da vedere che grazie ad uno stile pregevole sopperisce alla limitatezza dei sui modelli. Tecnicamente ha bisogno ancora di qualche aggiustamento, ben consci della limitatezze del team di sviluppo ci pare veramente eccessivo aspettare quasi un minuto per generare una mappa o una nave formati da un pugno di pixel. I tempi di caricamento sono uno dei problemi principali del gioco, anche con un PC dotato di un quantitativo esagerato di RAM passerete più tempo a guardare la percentuale di loading piuttosto che a combattere o a costruire la vostra nave.

Pixel Piracy – Recensione IN CONCLUSIONE
Pixel Piracy è il classico buon gioco che per problemi vari è stato rilasciato prima del tempo. Ci troviamo davanti a un titolo potenzialmente divertente e nella sua natura indie ben realizzato, ma troppo ripetitivo per entrare nella lista dei giochi imperdibili. Gli sviluppatori hanno assicurato che continueranno a lavorarci e vedendo quanto è cambiato, da quando lo provammo alcuni mesi, siamo sicuri che faranno un buon lavoro. Al momento però il numero di contenuti alto, ma non abbastanza per confrontarsi con la concorrenza, rendono Pixel Piracy un gioco ideale per gli amanti dei gestionali, mentre a tutti gli altri interessati consigliamo di metterlo in wishlist e aspettare ancora qualche mese, quando molto probabilmente diventerà un gioco molto più completo. ZVOTO 7.5

Niente voto dei lettori. V6 is coming...
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