Post anomalo per la rubrica Drink n’ Eat, basato su un piatto che conoscete tutti: la pizza. Oggi sul mio post in inglese-traballante, ho cercato di far conoscere la pizza italiana agli stranieri. Diamo per scontato che al di là delle Alpi, sappiano cos’è la pizza e come la mangiamo qui, ma se ci pensiamo, è diversa già al nord rispetto al sud. Immaginate quindi com’è quella americana, tanto per dire, e possiamo dedurre com’è guardandola nei film. Magari l’impressione che ho avuto io è sbagliata, ed è uguale alla nostra, ma ho dei seri dubbi.
Pizza… provate a pensare come potrebbe essere la nostra vita senza la pizza. Ci ho pensato molto spesso, immaginandomi di non avere quella scorciatoia, quella gustosa soluzione immediata quando è tardi o quando si ha voglia di festeggiare qualcosa. Un piatto duttile che risolve molte cene ormai. Capita spesso che ci si voglia ritrovare tra amici, e rispetto al passato, non si obbligano più mogli o fidanzata a passare le ore a cucinare arrosti. Si invitano gli amici e zac, si telefona alla pizzeria d’asporto e il gioco è fatto.
Io del resto, ho sempre amato dedicare una serata specifica alla pizza. Quando ero single, era il mercoledì sera, con film e birra annessi. Era il giro di boa, il giorno in mezzo alla settimana e lo celebravo così. Da quando mi sono sposato invece, è il venerdì. La settimana lavorativa finisce e una pizza è quel che ci vuole.
Da alcuni anni, viste le mie intolleranze*, mangio sempre: bufala (solo bufala) con crudo e pochissimo pomodoro (odio il pomodoro, lo sapete?). In alternativa, al posto del crudo ci metto i würstel, anche se finiscono praticamente tutti nel piatto di mia figlia.
E voi, quale pizza mangiate?
*non siamo qui per parlare di intolleranze. Evitate per cortesia di suggerirmi zenzero, fiori di bach e altri rimedi new age…