Partecipazione G.
Rieccoci….
Era ora….
Si hai ragione, questa estate abbiamo parecchio latitato dal blog
Beh più dell’estate….io ho intanto ho cominciato le elementari…
Eh già, abbiamo iniziato (perchè insieme a te la iniziano anche mamma e papà) questa nuova avventura, che se tutto va bene durerà una ventina d’anni…e per l’occasione postiamo una ricetta che è l’ideal per la merenda dei giovani studenti che tornano da scuola
Ed è fatto con la nostra cara geneveffa (la pasta madre ndr)
Si, ma nella ricetta metto anche le dosi di lievito di birra per chi volesse fare con quello…
Gli strumenti:
- Planetaria (facoltativa, se fate a mano magari riducete di 50 g l’acqua)
- Teglia da forno 30×40
Gli ingredienti:
- 200 g LM (20g di lievito di birra)
- 450g di acqua tiepida (+70 se usate lievito di birra)
- 300 g farina tipo 2 macinata pietra +50 se usate lievito di birra (Potete anche provare con metà farina 0 e metà semola)
- 400 g di manitoba (350 + 50 vedi procedimento) +100 se usate lievito di birra
- 15 g di fiocchi di patate (purè pronto)
- 10 g di sale
- 15 g di olio evo
Mettiamo in planetaria LM ed acqua e facciamo andare qualche minuto per farlo sciogliere.
Aggiungo le farine ed i fiocchi di patate (tenendo da parte 50 g di manitoba) ed impasto per 5 minuti circa fino ad incordare per bene.
Aggiungo l’olio e quindi il sale e incordo di nuovo aggiungendo la restante manitoba (solo se serve ed un po’ alla volta).
Copro e lascio lievitare per 2 ore o comunque fino a più del raddoppio.
Porto su spianatoia infarinata ed 2 giri di pieghe di tipo 1. Formo una palla e lascio lievitare un’altra ora circa coprendo a campana.
Stendo in teglia di ferro leggermente infarinata e dopo una ventina di minuti di riposo inforno a 250 gradi appoggiando la teglia sul fondo del forno per circa 15/20 minuti.
Perfetta se farcita con un salume, ma ottima anche da sola. COn queste dosi viene una pizza romana piuttosto alta (quindi non proprio perfetta nella sua tipicità), che a noi piace molto. Se la volete più bassa e croccante dividete in due l’impasto e stendetela più sottile, dandole magari la classica forma allungata.