Tosti i sindaci di Melpignano, nel Leccese, che si sono succeduti dal ’98. Hanno avuto una grande intuizione.
Di cosa si tratta? Hanno scoperto che la cultura in Puglia può essere non solo fattore di crescita sociale, ma anche di sviluppo complessivo del territorio. Sì, perché prima per il tacco d’Italia c’erano solo il mare e il sole. Ora anche la Notte della Taranta, che ogni anno porta davanti al Convento degli Agostiniani del piccolo centro salentino, 100 mila ospiti.
Pierfrancesco Pacoda< /strong>, critico musicale e saggista, residente a Bologna, ma legato al Salento, ha dedicato al mega evento di Melpignano un libro, dal titolo: “Tarantapia – le lunghe notti della taranta”, AI editore.
Nel lavoro, 130 pagine, la kermesse diventa celebrazione della vita e di un passato che non è relegato nei ricordi, ma è il battito della quotidianità. Un battito scandito dai tamburelli che accompagnano le invocazioni a Santu Paulu, il santo guaritore, capace di salvare dagli effetti del morso della taranta, il ragno, che con il suo “pizzicare” contagia chi per una notte vuole vivere il rito della gioia e della liberazione. Ne ha parlato Ernesto De Martino nel suo La terra del rimorso.
L’evento, per dirla con il sociologo Franco Cassano, ripreso dal giornalista Angelo Maria Perrino, ha permesso alla Puglia di non essere più periferia degradata di un “impero”, ma nuovo centro di un’identità ricca e molteplice, autenticamente mediterranea.
“Canto e ballo di contadini – scrive ancora Perrino, direttore di Affaritaliani.it – e massari, prodotto genuino della campagna, del sole e del vento, del mare e della terra, il fenomeno antropologico culturale che ribolle dietro ai tamburelli ossessivi, alle donne possedute dal morso e ai concerti organizzati e alle suonate improvvisate nelle masserie, il fenomeno esploso nel Salento pochi anni fa ma già famoso in Cina e in America simboleggia perfettamente la summa e il succo di quella Puglia ricca e molteplice, che si va facendo stile di vita, consapevolezza e progetto politico e sta facendo proseliti anche fuori dal suo territorio”.
Ma come si diceva agli inizi, la taranta per la regione della luce, è anche fonte di ricchezza. La conferma, nello stesso libro, viene da Antonio Princigalli, responsabile di Puglia Sounds, il progetto della Regione Puglia a sostegno e accompagnamento delle attività musicali pugliesi, che a Pacoda dice: “C’è stato uno sviluppo ampissimo, e lo dimostrano studi approfonditi, come quello effettuato nel 2011 dall’Università Bocconi di Milano, secondo i quali gli investimenti effettuati sulla Notte hanno lasciato su questa terra ingenti risorse. E ci sono tecnici, fonici, addetti ai rapporti con gli artisti, ma anche fornitori che devono a questa manifestazione il loro lavoro, in una zona nella quale la disoccupazione giovanile è, storicamente, un’emergenza. Assistiamo come non era mai successo, a una grande quantità di uscite discografiche di gruppi salentini, molti fanno parte del Salento Folk revival, altri appartengono a generi diversi. Ma tutti testimoniano la vitalità di una scena esuberante alla quale Puglia Sounds dà il suo sostegno. Il festival ha fatto venire alla luce una realtà che già esisteva, ma che aveva bisogno di un’occasione per mostrarsi pubblicamente”.
Nella preparazione di questo sogno ogni anno ci sono anche i cittadini di Melpignano, che hanno una grande vocazione all’accoglienza e sono stati da sempre collaborativi. Sin dall’inizio hanno capito che quello della cultura sarebbe potuto diventare un modello alternativo di sviluppo. Certo, prima di arrivare a questo evento ci sono stati anni di concerti dal vivo, che hanno preparato il piccolo centro!
Un dato importante: nonostante la fiumana di tarantati, la sicurezza e la pulizia delle strade sono garantite sempre, durante e dopo l’evento.
“Così come Monaco – ancora Princigalli per esempio è una città la cui logistica è pensata per ospitare la Festa della Birra di ottobre, o Bilbao, che ha costruito il suo futuro intorno al Museo di Arte Contemporanea, Melpignano ha scelto la cultura come veicolo di cambiamento”.
Per sapere quali progetti ci sono intorno all’evento in futuro rimando al libro. Nello stesso tempo vi ricordo che l’appuntamento con la Notte della Taranta e quindi con la pizzica, definita dal Wall Street Journal il blues contemporaneo, è per domani sera. Se avete voglia di approfondire le radici del rito vi consiglio il libro La Terra del rimorso di Ernesto de Martino.Cinzia Ficco