Topolino 3058
Testi Francesco Artibani,
Disegni Lorenzo Pastrovicchio
Colori Max Monteduro
"È passato tanto tempo e sono accadute molte cose"
L'incipit è geniale. Artibani, già storico scrittore del primo PK, trova il modo perfetto per dare nuova vita ad un eroe a cui, noi ragazzi degli anni '90 del secolo scorso, dobbiamo un mucchio di sogni ed avventure adolescenziali. PK, in quegli anni, è stato un esperimento riuscito di un rilancio maturo del personaggio creato nel 1969 da Elisa Penna, dallo sceneggiatore Guido Martina e dal disegnatore Giovan Battista Carpi ed apparso per la prima volta su Topolino. Esperimento coronato dal successo che ha unito i toni ironici e comici del Paperinik storico, togliendo parte della sfortuna classica che affigge Paolino Paperino, ad una dimensione più epica. Le avventure che hanno avuto la fortuna di nascere sotto questa stella hanno permesso all'eroe pennuto di ritrovarsi in storie ricche di piglio supereroistico.
Pk è tornato, dopo buone (PKNA e PK2) e meno buone (PK-Pikappa e PK Universe) esperienze editoriali, sul settimanale Disney di casa Panini: Topolino. Una scelta che ha cambiato il formato editoriale ,quello del comic americano (oltre che il tipo di carta, più sottile ed economica), che avevamo sempre conosciuto ed ha spostato le proporzioni sul classico 3:2 che tutti i ragazzini conoscono. Questo, sebbene ben gestito dagli autori, ha generato qualche adattamento delle vignette che potrebbe scontentare i lettori di vecchia data . Ma perché questa scelta? Lanciare in edicola un nuovo mensile spillato, composto solamente da materiale inedito, per un editore come Panini può essere sembrato un rischio (rischio che periodicamente corre Sergio Bonelli Editore, lanciando personaggi nuovi sia in bianco e nero, Lukas, Dragonero, od a colori come Orfani). Quindi la migliore scelta editoriale, disponendo di un settimanale dotato di un grande bacino di vendita è stata automatica. Su Topolino, oltre ad aumentarne l'offerta con un titolo più maturo, ora padri e figli potranno contenderselo, ed aumentare le tirature della collana, il nuovo Pk è sottoposto ad un bel test editoriale. Non è detto che se, come pare scontato, il successo gli arriderà non potrà tornare al classico spillato che lo ha distinto ai tempi di Disney Italia. Sicuramente, però, la coraggiosa scelta di Artibani di mantenere i toni più seri rispetto alle classiche storie del contenitore settimanale che lo ospita è da apprezzare. Toni tanto seri che a pagina 37 vediamo una delle scene più dure e cruente di tutta la pubblicazione Disney da sempre contenuta sul settimanale del Topo. Una scena forte per la quale, credo, bisogna ringraziare l'aperta mentalità editoriale del Direttore di Topolino Valentina De Poli. Non dimentichiamo che l'attuale Direttore di Topolino era una delle anime dietro al progetto del PK originale e quanto, a detta delle voci nell'Internet, si fosse divertita durante la sua realizzazione.
I nuovi e giovani lettori hanno, grazie al ritorno di questo eroe, la possibilità di entrare in contatto con personaggi o a loro sconosciuto o che ne hanno segnato la crescita. Tra i volti che incontriamo tra queste pagine vi sono Envoriani, vero motore della vicenda come nella saga originale del Pennuto Mascherato, il Razziatore, Eidolon Odin e, per ora solo di striscio, Angus Fangus. I vecchi fan di PK si stanno già chiedendo se ci sarà anche il ritorno di Lyla Lay visto che:
Paperinik: Ma certo! Forse nel futuro, c'è chi si sta già dando da fare! Forse ci rivedremo fra qualche istante e...
Lyla: Sì, Paperinik. Forse.
P: Improvvisamente, mi sento strano. Dammi la mano, Lyla. Ne abbiamo passate tante, insieme, noi due.
L: G-già...
P: N-non posso neanche toccarti per l'ultima volta. Mi basterebbe solo un istante. Razziatore, tu sei un esperto... Come si fa a chiedere tempo... al tempo?
si diceva in uno degli Appgrade usciti tempo fa. Ma sopratutto visto che ci sono alcune piccole discrepanze, che si possono notare durante il, nuovo, primo incontro tra Eidolon, il Razziatore e PK, di cui non vi parlo nel dettaglio per evitare spoiler di sorta, sembra che tutto possa essere possibile.
Certo, Artibani, ha dichiarato più e più volte che il suo nuovo PK è da considerarsi il seguito ideale delle prime due esperienze editoriali, di non ritenere che il suo eroe esista in una dimensione parallela rispetto alla Paperopoli classica e che le avventure dell'eroe sono strettamente legate al mondo originale. Quindi se di un What if si vuole parlare è su Universo PK che bisogna andare a cercarlo. Ma tutte queste parole di, apparente chiusura, sono mitigate da un altro suo punto di vista: gli piacerebbe, pian piano, far tornare tutti i personaggi storici che hanno reso grande la sua creatura.
I disegni di Pastrovicchio sono ideali per tornare a raffigurare l'eroe piumato. Gli Envoriani sono loro senza ma e senza se, PK è, forse, graficamente meno aggressivo che nella sua prima apparizione, più tondo, più Disney di oggi. Forse, infatti, le sue forme sono un po' più morbide ed accattivanti, ma la differenza poco si vede e meno si sente. Gli ambienti, di cui vi è una ricca varietà tra passato e futuro, interni ed esterni, sono curati in modo egregio. Tutto l'insieme rende ancora più intrigante il ritorno del Papero con la Maschera.
La colorazione di Monteduro è perfetta. E' la dimostrazione di come un albo a colori, seppur su carta scadente, possa avere un suo significato se chi gli dà vita sa cosa sta facendo. Veramente complimenti.
Poi c'è la storia della votazione sul destino della Ducklair Tower, ma per quella potete andare direttamente al sondaggio su sito di Topolino.
Ancora più importante c'è l'idea del PK Blaster che, se funziona, è il più bel gadget mai realizzato dall'invenzione della ruota. Con poco più di dodici Euro ti porti a casa il sogno da bambino, quando il Laser Tag costava pacchi di banconote da diecimila Lire, e puoi organizzare battaglie estive con gli amici: che c'è di più bello? Che poi se vai a Lucca a Novembre i fan di PK qualcosa già hanno in mente.
Un ritorno trionfale, che genera grandi aspettative per i prossimi numeri, ma che incide con decisione il percorso di crescita del fumetto italiano grazie al suo coraggio.
P.S.: Più lo leggo e più son convinto che il formato originale avesse una marcia in più.