Placcàre
Dal francese plaquer ‘rivestire’, che è dal medio olandese placken ‘rattoppare, incollare’, da plak ‘toppa, colpo’, di origine espressiva. Per il terzo significato vedi placcaggio.
Verbo transitivo [io placco, tu placchi ecc.].
1. Applicare uno strato di metallo o di legno pregiato su un altro materiale più comune (metallo, legno, vetro, ceramica) a scopo di abbellimento o protezione: placcare di (o con) oro una cornice di legno, d’ottone; placcare con rame un serbatoio d’acciaio.
Placcare di noce un mobile d’abete: impiallacciarlo.
2. Stirare a caldo, con una piastra di acciaio cromato, una pelle conciata per spianarla e renderla brillante.
3. Nel rugby, bloccare un avversario tramite placcaggio.
Plàcca
Dal francese plaque, derivato di plaquer ‘rivestire’.
Sostantivo femminile.
1. Lamina di metallo o di altro materiale usata per lo più come rivestimento: rivestire una superficie con placche d’acciaio.
2. Sorta di distintivo che si porta sul vestito o sul berretto per rendere riconoscibile la propria appartenenza a una determinata categoria.
Targhetta accanto o sopra una porta d’ingresso con l’indicazione del nome e di altre informazioni relative a chi vi abita.
3. In alpinismo, tratto di parete di roccia compatto e privo di appigli.
4. (medicina) Nome generico di alcune strutture anatomiche o patologiche appiattite, spesso tondeggianti, e di formazioni di vario genere che possono prodursi in leggero rilievo sulla cute, sulle mucose o su altri tessuti.
Placca ateromasica: ateroma.
Placche di Peyer: formazioni rotondeggianti linfatiche della mucosa intestinale.
Placca motrice: zona rotondeggiante in cui le terminazioni nervose motrici si uniscono alle fibre muscolari.
Placca (batterica): accumulo di batteri, di sostanze chimiche di origine alimentare ecc. che aderisce allo smalto dentario e favorisce l’insorgere della carie.
Nel linguaggio corrente, piccole formazioni biancastre e purulente che si producono sulle tonsille in alcune malattie infiammatorie.
5. (geologia) Zolla continentale.
6. (fisica) Elettrodo positivo (anodo) di un tubo elettronico.
7. Piastra di un accumulatore.
8. (regionale) Teglia rettangolare: una placca di lasagne al forno.
Placcàggio
Dal francese placage, derivato di plaquer nel significato di ‘far aderire, premere con forza’.
Sostantivo maschile.
Nel rugby, l’azione di arrestare un avversario in corsa e in possesso della palla afferrandolo alle gambe o alla vita.
Placcaggio e placcare sono parole del linguaggio sportivo che vengono normalmente usate anche nel linguaggio normale.
Ci scrive Vizi Coloniali.
— Macerata Feltria è sì nelle Marche, ma in provincia di Pesaro e Urbino (che neppure confina con quella di Macerata). —
Abita come mangi
Gli abitanti di Macerata Feltria (PU) si chiamano maceratini, per distinguerli dagli abitanti di Macerata, che si chiamano maceratesi.
L’eufemismo
Sucidarsi si pùo anche dire, meno cruentemente, togliersi la vita. Ce lo ricorda Alex Merseburger.
Tommaso Feleri! Chi era costui?
Quinto indizio
Succede qualcosa nel libro? Sì, succede moltissimo. Si arriva a qualche conclusione? No, finisce il libro, ma null’altro. E il detective, lo risolve il caso? Forse sì, forse no, forse non c’era nemmeno un caso da risolvere. E poi? Cazzotti, donne fatali, alcool e fumo, come deve essere in un libro di questo tipo. E gente famosa, molto famosa, sparsa qua e là.