Domenica 14 dicembre è andato in scena, nell’originale spazio teatrale T di Roma, Platonic, una commedia tragicomica sulla gelosia (reale o “fittizia) e sul tradimento nella coppia (reale o platonico).
Il testo messo in scena da Boris Coudrais, tratta in maniera originale e profonda le reazioni di una coppia in presenza di un terzo elemento, capace di minare alla radice un rapporto già asfittico e instabile.
Il fil rouge che lega la pièce (ambientata negli anni Ottanta) è il quadro di una donna, dapprima simbolico poi sempre più reale e presente nella mente e nella vita dei due individui.
Il “personaggio” immaginario del dipinto, sognato e idealizzato, costituisce il collante che lega le azioni, i sentimenti e i pensieri dei protagonisti: Elena e Albert si evolvono e si trasformano progressivamente con il mutamento del significato attribuito all’immagine stessa dipinta nel quadro.
Inizialmente, Elena è una donna nevrotica, molto sicura di sé, alla moda, un po’ snob, e Albert più verace, pratico, senza fronzoli: il loro rapporto è gestito da Elena, che si concede al ragazzo con il contagocce”.
Il quadro, elemento simbolico (introdotto da Elena) di un universo immaginario, cambia i ruoli di questo originale rapporto: Albert, aspetta ansiosamente le lettere della sua platonica amante trasformandosi progressivamente in un “intellettuale” romantico e idealista, mentre Elena, ingabbiata e tormentata per il presunto tradimento (causato, inconsapevolmente da lei stessa) si svuota, fino a trasformarsi in una donna buia e senza luce.
La personalità di Elena (interpretata dalla brava Giada Prandi) viene mortificata, infatti, in misura direttamente proporzionale all’idea dell’amore platonico di Albert (che aumenta progressivamente).
Notevole è il cambiamento emotivo e psicologico dei due protagonisti nel corso della pièce (interpretati da Giada Prandi e Gabriele Granito): i due attori, infatti risultano credibili sia nelle vesti iniziali, (lei nevrotica e dispotica, lui verace e grezzo) sia in ruoli “opposti”, dimostrando versatilità e capacità di tenere la scena in entrambe le situazioni.
Ma la coppia non è sola nella dinamica che porta alla follia: tra i litigi di Alberti ed Elena, c’è di mezzo un’amico, (interpretato dal bravo Fabio Maffei) che costituisce l’unico elemento di equilibrio in questo folle e tormentato tango della gelosia.
La tematica centrale di Platonic resta legata alla simbologia che il quadro porta con sè: il dipinto, infatti, perfetto perché immutevole nella sua bellezza statica, finisce per assumere un ruolo fondamentale nella realtà dei due individui sostituendo la sua effimera sostanza , alla quotidianità di coppia.
Lo spettacolo portato in scena da Coudrais, gioca molto sui simboli e sulla trasmissione di significati ideali: non solo il quadro, ma anche il telefono e le lettere rappresentano l’attesa, l’ansia dell’ignoto e sono utilizzati come surrogati “emotivi” per colmare i vuoti creati dai protagonisti stessi.
Una commedia tragicomica perfettamente riuscita e ben strutturata, resa ancora più vivace e frizzante dall’interpretazione dei tre attori, che risultano affiatati e perfettamente a loro agio nei ruoli.
Written by Sarah Mataloni