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Player one, di ernest cline

Creato il 02 aprile 2013 da Postpopuli @PostPopuli

 

di Simone Provenzano

Oggi vi parlo di un buon libro: Player One.

Scritto da un simpatico scrittore:  Ernest Cline.

Per amor di chiarezza dobbiamo precisare che questa lettura è consigliata solamente a coloro che hanno già soffiato almeno trenta volte le candeline.

Parliamo di un romanzo, genere science fiction,  che in realtà è una lunga citazione di tutto ciò che ci è appartenuto negli anni ’80.

PLAYER ONE, DI ERNEST CLINE

La trama è semplice ed efficace. Una incredibile avventura di un ragazzo che si ritrova a dover salvare il mondo. Il solito adolescente, la solita condizione di indigenza, povertà, mancanza d’affetto. Il solito mega miliardario, che sul punto di morte decide di indire una gara per trovare il più meritevole delle sue fortune, che possa continuare la sua missione.

Sembra tutto abbastanza banale fino a questo punto.

Non lo è! Il tema è quello della ricerca interiore portata ai suoi massimi livelli attraverso tutti i simboli degli anni ’80. Quindi per chi li ha vissuti divertente, evocativo, nostalgico!

Ci troviamo in un futuro prossimo in cui il mondo è oppresso da guerre e carestie. Regimi dittatoriali e stato di polizia sono la normalità. Le relazioni umane ridotte all’osso. Unica alternativa a questo squallore è OASIS.

OASIS  è una sorta di rete, di internet, che si può vivere in stile realtà virtuale. Ovvero assaporandone  le sensazioni come se fossero reali.

La cosa simpatica è che OASIS è basato totalmente sugli anni ’80. Al posto dei normali siti esistono pianeti collegati alle tendenze dei mitici anni di Fonzie e PacMan, Riptide e Galaga, Automen e l’Uomo Tigre, e tutta la compagnia cantante.

Ogni sfida che il personaggio del romanzo si trova ad affrontare è un rebus, un quiz, che coinvolge un qualche simbolo ottantino.

È un libro veramente divertente, circa seicento paginette che volano via tra  personaggi psicologicamente ben descritti, complessi, che si evolvono lungo il loro percorso e che affrontano sfide che il lettore affronta insieme al protagonista. Ci troviamo così a cercare di ricordarci tutti i dialoghi del film Wargames o le battute più importanti di Blade Runner  per risolvere enigmi basati su di essi; giocare la partita perfetta a PacMan o ricordare le armi particolari di una decina di robottoni giapponesi che richiamano prepotentemente la nostra infanzia o adolescenza.

Un viaggio avventuroso e nostalgico che ci conduce ad una velocità incredibile a berci tutto di un sorso questo divertente romanzo, con un finale a sorpresa che, un po’ come i film di M. Night Shyamalan, dopo aver accumulato indizi e segni per tutto l’arco della storia, crea perfetta sintesi e armonico finale.

Senza arrivare allo spoiler, vi dico solo che, arrivato all’ultima riga, ho tirato un sospirone, chiuso il piccolo volume e accarezzato la copertina, soddisfatto e triste di dover abbandonare qualcosa che mi ha fatto tanta compagnia.

Un amico di seicento pagine, con cui si fanno due chiacchere sui bei vecchi tempi.

Buona lettura.

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