Vediamo meglio cosa è successo ieri sera:
Armani Jeans Milano - Dinamo Sassari 70-71
Per una volta Golia è sconfitto, e l’eroe è stato il più “Davide” di tutti: Mauro Pinton. Il giovane playmaker veneziano è stato chiamato a sostituire Travis Diener, e lo ha fatto nel migliore dei modi segnando 11 punti (3 nell’ultimo minuto e mezzo dalla lunetta) e regalando 4 assist nell’impresa che ha dato il clamoroso vantaggio nella serie agli isolani. La partita è stata sempre in equilibrio con milano che nonostante lo strapotere fisico (41 a 33 a rimbalzo) non è mai riuscita a prendere in mano la gara trovandosi poi in un finale punto a punto segnato dai canestri del trio Hunter-White-Pinton. La cosa più preoccupante per coach Peterson è che Sassari ha giocato una partita “normale”, se non sotto media: White ha chiuso a quota 16 con 0/4 da tre, Hunter a 12 e 6 rimbalzi e soprattutto Travis Diener è rimasto seduto. L’Armani Jeans deve proprio cambiare passo se vuole diventare una squadra capace di competere per il titolo.
Milano: Jaaber 18, Hawkins 13 e 10 rimbalzi, Eze 12
Sassari: James 16, Hunter 12, Pinton 11
Serie: 1 a 0 Sassari
I protagonisti
Peterson:
“Complimenti a loro, ma noi non abbiamo fatto una partita come ci eravamo prefissati. Non abbiamo messo in campo la giusta energia e quando abbiamo raggiunto i nove punti di vantaggio abbiamo sciupato tutto. Abbiamo avuto una pessima percentuale dall’arco, troppi errori dalla lunetta e non sto parlando solo di quello di Hawkins nel finale. Non possiamo nasconderlo, è una sconfitta che pesa. Ora tocca a noi rovesciare la situazione. La cosa più difficile è entrare nel clima dei playoff, ora dobbiamo farlo per forza“.
Sacchetti:
“Siamo 1 a 0, abbiamo fatto bene in situazioni importanti, abbiamo giocato senza il nostro playmaker e abbiamo avuto grandi risposte dai nostri giocatori dalla panchina, perchè era impossibile giocare a Milano con solo 3-4 giocatori. I ragazzi sono speciali non hanno mai dato nulla per scontato durante tutta la stagione e anche questa volta quando eravamo sotto a 5 minuti dalla fine hanno dimostrato di crederci fino alla fine e poi… c’è andata bene! Sono proprio contento. Noi giochiamo senza pressione loro sicuramente ne hanno di più, ma è ancora durissima, la serie è ancora lunga“.
Bennet Cantù - Cimberio Varese 78-53
Cantù: Mazzarino e Micov 14, Markoishvili e Leunen 11
Varese: Stipcevic 14, Serapinas 9
Serie: 1 a 0 Cantù
I protagonisti
Trinchieri:
“Era da un paio di mesi che avevamo voglia di disputare una partita del genere. Traducendo un espressione inglese direi che abbiamo fatto succedere le cose con la nostra difesa, poi tutto il resto è venuto per effetto domino. Siamo consci che tra 48 ore sarà una storia diversa e la vecchia volpe di Recalcati dopo essersi fumato tanti allenatori proverà a fare lo stesso con me. Noi cercheremo di imparare come abbiamo fatto dopo il match di domenica. Adesso gara 1 è finita, dobbiamo dimenticarla e cercare di fare quello che serve per portare a casa la seconda partita che è diventata cruciale. Dovremo essere molto bravi a recuperare energie e capire cosa dobbiamo fare. E’ vero che l’andamento di questa partita mi ha permesso di avere minutaggi molto spalmati e ne sono ovviamente contento. Però attenzione: se venerdì non giochiamo con questa intensità ci incartiamo tutti“.
Recalcati:
“Innanzitutto devo fare i complimenti alla Bennet che, indipendentemente dai nostri demeriti, ha giocato una grande partita. Se invece noi non riusciamo contro Cantù a lavorare almeno alla pari a rimbalzo, e quindi a prenderci dei vantaggi in quello, negli altri aspetti del gioco, almeno al momento, ci sono superiori. Dobbiamo riuscire assolutamente a ridurre il gap che c’è tra noi e loro. Se cominciamo a concedere anche dei secondi tiri le loro percentuali si alzano, ci innervosiamo e iniziamo a sbagliare più delle nostre abitudini, come oggi ai tiri liberi, e nulla va per il verso giusto. Comunque la partita oggi ha detto questo: Cantù ha meritato alla grande questa vittoria mentre noi abbiamo tantissime responsabilità. Adesso tra 48 ore torniamo in campo“.