PM2012L lavoro (in)canto: la recensione

Creato il 16 novembre 2012 da Af68 @AntonioFalcone1

Renato Mollica (Sant’Ilario, RC, 1969), Direttore Artistico di Epizephiry International Festival, con la realizzazione del docufilm PM2012L lavoro (in) canto, esordio alla regia, esterna ulteriormente il suo grande amore per il cinema, che si fa tutt’uno con quello per la propria terra, la Calabria. Al centro di quest’opera prima, infatti, i lavori preparatori inerenti al Concerto del Primo Maggio 2012, svoltosi a Locri ( RC), in Piazza dei Martiri, presentato da Mara Rechichi, che ha visto avvicendarsi sul palco testimonianze istituzionali (Mons. Giuseppe Fiorini Morosini) e quelle di giovani precari, nell’esternare le loro difficoltà relative al mondo del lavoro, con l’esibizione di validi gruppi musicali del luogo (Corte di Alice, Mattamusa, Koralira, Musicofilia, Bad Chili Blues Band).

Renato Mollica

Ho avuto la possibilità di visionare il film e ne sono rimasto favorevolmente colpito, in particolare per l’estrema sensibilità e delicatezza dimostrata dall’autore nell’accostarsi al suddetto evento e l’abilità nel farci praticamente toccare con mano le varie incertezze, difficoltà ed incomprensioni durante il briefing tra partecipanti e organizzatori.
Nell’ambito di questa prima fase, girata in interni, la telecamera sembra quasi indugiare nelle riprese, un’incertezza pudica, evidente nella sua mobilità, in particolare nel passaggio verso i primi piani, sempre prestando attenzione a cogliere ogni sfumatura nelle parole dei vari protagonisti o i loro gesti ed espressioni facciali. Quando poi ci si trasferisce all’esterno, nel luogo dove l’evento dovrà svolgersi, tutto appare più scorrevole, le riprese denotano una maggiore attenzione ai particolari, con inquadrature piuttosto curate, evidenziando così, una volta che è stata stilata la scaletta, la certezza relativa allo svolgimento del concerto, ormai ai nastri di partenza.

La locandina relativa al’evento del Primo Maggio 2012, svoltosi a Locri (RC)

Man mano che scorrevano le immagini, ho potuto poi apprezzare un’invidiabile chiarezza espositiva, lucida, senza compiacimenti di sorta, nel riuscire a far risaltare, raccogliendo le dichiarazioni di maestranze, addetti ai lavori, componenti dei vari gruppi musicali, così come nel riprendere interventi ed esibizioni sul palco, la presenza di un forte fermento, culturale in primo luogo, ben radicato nel territorio. Protagonista la voglia di darsi da fare, soprattutto a livello giovanile, nonostante le note problematiche e difficoltà, ostacolanti spesso la validità della sua espressione in concreto, così come la ricerca, a volte vana, di una concreta risposta istituzionale, a livello non solo locale.

Pur nella sua validità, non mi ha convinto del tutto il montaggio, in quanto qualche stacco mi è parso un po’ brusco, in particolare nelle riprese iniziali, mentre in quelle del concerto ho potuto notare una certa fluidità: forse, è una mia impressione, una maggiore omogeneità al riguardo avrebbe giovato ulteriormente alla gradevole compiutezza stilistica del film.
L’impatto complessivo, a mio avviso, resta comunque notevole, a livello di resa visiva e contenutistica, senza dimenticare che stiamo parlando di un’opera prima, tanto da farmi sbilanciare e rivolgere un invito a Mollica perché prosegua questa sua ulteriore avventura cinematografica, attendendo con curiosità una nuova realizzazione.


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