PMI: quali step per cambiare e innovarsi

Da B2corporate @b2corporate
Le nostre pmi da sempre sono da un lato esaltate dalla letteratura come il cuore pulsante dell’economia italiana e dall’altro sono indicate giustamente come le “bastonate d’eccellenza” dal fisco e dalla burocrazia.
In questa fase di complessità del mercato, incertezza, globalizzazione e cambiamento tecnologico, occorre davvero cambiare il passo e muoversi verso un nuovo modus operandi.
Il made in Italy e il livello di eccellenza di prodotti e servizi lo fanno naturalmente le realtà aziendali tuttavia anche le pubbliche amministrazioni e le banche devono creare nuovi percorsi in grado di favorire lo sviluppo e la crescita delle PMI. 
Voi direte, certo sono belle parole ma già dette e ridette; si parla di burocrazia più snella, incentivi all’innovazione e alle assunzioni, riduzione della pressione fiscale… ma poi tutto rimane in un limbo immobile e indissolubile.
Le PMI aspettano ciò che non arriva per avere una spinta propulsiva, tuttavia in questa fase non si può farsi contagiare da questa situazione stagnante  davvero deleteria e contrapposta a quella che è la via da seguire: innovazione, proattività, cambiamento.
Le PMI devono uscire dal guscio e adeguarsi ai nuovi canoni dettati dal mercato e dalla concorrenza globale.
Qui di seguito viene pertanto proposta una semplice bussola con alcuni punti da seguire per poter muoversi verso frontiere che possono permettere allae PMI di continuare a sopravvivere mantenendo competitività.
Nella nostro schema di crescita i perni centrali sono costituiti dal controllo di gestione e dalla finanza aziendale; i focus da prendere subito in consegna e d implementare sono:
1)    Riduzione degli sprechi aziendali presenti trasversalmente in tutti i reparti aziendale senza fare distinzioni;
2)    Monitoraggio delle perfomance aziendali e della redditività: non basta aumentare i volumi di fatturati se poi la redditività va a picco;
3)    Attento controllo dei livelli di liquidità prevedendo picchi positivi e negativi
4)    Gestire con efficacia il fabbisogno finanziario
5)    Rapportarsi con le banche con l’obiettivo di migliorare il proprio rating aziendale.
Tutto questo si traduce in 3 focus principali:
a) Business Model in continua evoluzione
b) Business Plan
c) Pianificazione finanziaria
Il secondo aspetto da considerare è rappresentato dall’evoluzione che sta avvenendo in ambito tecnologico con l’introduzione del cloud computing e in particolare  con le logiche Saas – software as a service. Quanto meno occorre iniziare a muoversi verso queste logiche iniziando dalle basi. A questo proposito vi invitiamo a leggere la guida gratuita sul cloud computing a cura di Lidia Travaini, Marketing & Communications, fastERA® Srl - www.fastera.com.

Il terzo aspetto è da collegare alla valorizzazione delle risorse umane presenti in azienda. Valorizzare significa saper cogliere le qualità di ciascun individuo e metterlo nelle condizioni di operare al meglio al fine di ottenere una crescita di perfomance.

La carenza di alcune competenze può essere colmata attraverso percorsi formativi mirati. In questa fase esistono numerosi progetti di e-learning in grado di abbattere i costi di formazione e con possibilità di seguire corsi e webinar professionali direttamente dal pc. Le PMI devono incentivare questi processi.
Il quarto aspetto riguarda la necessità di evolvere il proprio modo di fare marketing e comunicazione spostandosi verso le logiche imposte dal mercato: in primis occorre rendersi conto che i social media non sono una perdita di tempo ma un’opportunità per:
1)    acquisire autorevolezza sul mercato,
2)    aumentare la notorietà dei propri prodotti,
3)    migliorare la reputazione
4)    Dialogare con i propri clienti.

Il marketing sta cambiando e la nuova frontiera del content marketing deve essere adottata anche dalle PMI.
Content is the King.
I contenuti possono davvero aiutare le PMI a valorizzare le proprie eccellenze identificandosi con determinati stili di vita, abitudini, aree tematiche correlate ai servizi e prodotti presenti in portafoglio. 
Il content marketing è un’opportunità da non trascurare. Piuttosto iniziate progressivamente proponendo un articolo periodico sul blog aziendale. Non sapete cosa scrivere o cosa proporre?
Due suggerimenti:
a)    gli esempi sul web non mancano; a tal proposito vi rimando a un precedente articolo che riporta alcuni esempi pratici di diversi brand.
b)    Coinvolgete il personale creando un team di cotent marketing.

Il quinto aspetto è quello di operare in logica di sharing economy o di consumo collaborativo ovvero su un modello di business costruito sull’idea di condivisione di risorse e con la finalità di consentire ai clienti di accedere ai beni quando ne hanno bisogno. Qui si riporta un approfondimento dedicato al tema della Sharing Economy. 

Non lasciatevi assalire dall’immobilismo! Creatività, innovazione, voglia di fare portano verso il cambiamento e le nuove frontiere. Questo è un primo passo. Burocrazia e Fisco devono poi dare altri segnali per consentire un cambio di passo radicale.

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