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Poca meraviglia alla meraviglia

Creato il 27 aprile 2013 da Persogiadisuo

TO THE WONDER di Terrence Malick, USA, 2012 con Olga Kurylenko, Ben Affleck, Rachel McAdams, Javier Bardem, Tatiana Chiline, Romina Mondello. Se ti piace guard anche: The Tree of Life, Un giorno devi andare. Poca meraviglia alla meraviglia  USCITA ITALIANA: 4 LUGLIO 2013 ..Temi che il tuo amore sia morto,ma forse sta aspettando di trasformarsi in qualcosa più elevato...
TRAMA
Una donna si innamora perdutamente di un uomo che non vuole sposarla. Dalla Francia si trasferisce con la figlia nel paese dell’uomo, ovvero negli Stati Uniti. Vivono insieme finché il visto non scade e le due sono costrette a tornare in Francia, dove la donna non riesce a trovare un senso alla sua vita. Allontana la figlia e si dispera, lui intanto trova un’altra donna. Ma i due sono destinati a tornare insieme: lei ritorna negli USA, lo sposa, lo tradisce, lo lascia… Poca meraviglia alla meraviglia
RECENSIONE
Dopo un magnifico incipit francese, una volta approdati negli States finisce la magia. L’amore si sgretola, la disposizione dello spettatore pure.
Speculare a The Tree of life, di cui pare essere una sorta di prequel, ne amplifica i difetti e ne riduce i pregi. Eliminato l’effetto meraviglia della precedente opera di Malick, To the wonder rimane un’installazione artistica virtuosistica non più stupefacente che traduce in immagini e suoni didascalie di tipo sentimentale e religioso, raggiungendo risultati stucchevoli.
Se il precedente film poteva essere bollato di pretenzioso virtuosismo, in questo si aggiunge l’aggravante di un sentimentalismo e spiritualismo insopportabili, che si posso difendere solo per il loro essere così controcorrente, naif e fuori dal tempo.
Poca meraviglia alla meraviglia Anche il ruolo del prete è stucchevole, col suo continuo pregare e interrogarsi sulla fede e l’intento di dare una piega edificante e catartica alla pellicola. Se the Tree of life cercava la “grazia” qui si cerca l’amore anche attraverso la disgrazia e in fondo entrambi i film sono riassumibili come delle preghiere sussurrate dalle due protagoniste e da un personaggio maschile, là il figlio, qui il prete.
In rapporto al precedente, impietoso è il confronto di interpretazioni: The Tree of Life spiccava per le straordinarie performance dei due bambini e di Jessica Chastain. Olga Kurylenko, nonostante parli in tre lingue, non è lontanamente paragonabile all’interpretazione e al ruolo della Chastain, e Ben Affleck, muto, non è Brad Pitt. Ma la colpa, ben inteso, non è loro, ma dei loro ruoli sfuggenti.
Insomma Malick ancora una volta divide, ma questa volta siamo di fronte a un’opera minore, in quanto non presenta nessuna novità né a livello di forma né a livello di contenuti, perdendo così la maggior parte del suo fascino dovuto alla meraviglia che poteva suscitare il film precedente.
I più entusiasti sostenitori del precedenti ameranno anche questo, gli oppositori troveranno nuovi argomenti per attaccare il loro bersaglio. Per gli altri rimane un film ricco di bellissime immagini e bisbigli di persone che parlano tra sé e sé.
VOTO: 7

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