Ci sono molti vademecum che in poche semplici regole dovrebbero insegnarti ad essere felice.
Ma la felicità si può davvero insegnare?
Non è forse slegata da qualsiasi condizionamento o formula?
Nel momento in cui segui un decalogo, la felicità non è più tua ma diventa un bugiardino le cui istruzioni vanno bene per tutti. e se esistono così tanti prontuari di automedicazione, vuol forse dire che la maggior parte delle persone ne ha bisogno perché infelice?
Allora il problema sta nel sistema educativo e nei modelli sociali. sappiamo fare un po' di tutto ma non siamo preparati a gestire la felicità, come se fosse una materia di scarsa importanza, un compito per casa nel quale ciascun alunno si arrangerà per conto proprio, una volta finita la scuola.
Finisce poi che taluni la vivano persino con un senso di colpa aspettandosi di doverne pagare più avanti il prezzo.
Non è un problema da poco, l'infelicità: può portare al risentimento, alla maleducazione, all'aggressività dettata da moti di insofferenza verso ciò che sta intorno.
L'infelicità non è da sottovalutare. sorprende solo che sia così comune e diffusa e che ci possano essere delle codificazioni valide per tutti al fine di vincerla. quasi a significare che gli errori che si commettono per essere infelici sono frequenti e sono sempre gli stessi.