Profuso di calda umanità
M’avvolgo nel vento, ora,
cavallo morto, in un fienile
d’estate.
Quando scotta la terra e l’aria profuma
Quando muore il tempo e
sovviene l’eterno
quando il rumore è silenzio
mi prende l’attesa.
Gioco, muoio, canto
Vivo , ballo, suono
Ascolto il vociare delle vissute al trapasso.
Sfoglia la carta e più non suona la cicala.
Il fuoco si spegne , vola l’amore, torna il tempo umano.
Muore il giardino, vedo gli sterpi, parlano e ballano e
Ora si stancano.
Giocano gli angeli, nell’aria danzanti,
si posano sulla tristezza umana.
Sradicano e sbiancano il vissuto, svanisce la vita .
Risorge l’azzurro.
Rivive il passero.
Ristora il tepore.
Il gelo è ora padrone , soppianta ogni reo d’esser vissuto,
ogni creatura ancella d’amore divino,
si stagna latente nella pozza dell’umanità sgualdrina insolente,
puttana servitrice di piacere terreno.
Lo sento, lo vedo, mi cinge ,
mi porta, padrone appesantisce e governa il lurido petto
della mia carcassa vivente.
Dio ritorna silente.