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DISPERAZIONE
Oh perché io
unico morto che vive
vedo intorno a me
miriadi di esseri
viventi di morte.
Perché ad ogni aurora
uno strale non visto
m’irrompe nel petto
recandomi ferite
sempre più nuove
anche se ormai il dolore
più non sento.
L’ultima linfa di vita
è uscita
anch’essa moribonda
dal mio corpo ancora vivo
ormai da tempo.
Ed io vago ancora
cercando speranze perdute
e mete a me ignote.
Frutti proibiti
di un’infanzia ormai lontana
anche nel ricordo.
Cerco me stesso
ormai perduto
nello sguardo degli altri
senza mai trovare nulla.
Neppure l’oblio.
La notte sarà meno triste
perché è solo lo specchio
di incubi veri
vissuti dal giorno
che ormai va finendo.
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