Questa è ispirata e dedicata al mio paese, Turi. Ma forse, come cita il titolo, è ispirata e didicata a qualunque altro paese, che gli somigli…
IL MIO PAESE
(Il mio paese brilla
come perla sporca
di quella luce
che non riesci a vedere
quando ci sei dentro)
Il mio paese
Ha il suono delle gomme
che rimbalzano sulle buche
e dell’accento
di cui non ti vergogni
finchè non valichi
i confini del pregiudizio.
Il mio paese
ha il colore
del rosso tra le fronde
degli alberi a maggio,
e del verde che,
disordinato e furente,
insorge contro l’asfalto
e i muretti a secco.
Il mio paese
ha la testa altrove
Dove i cervelli sono in fuga
E le strade sono nuove.
Il mio paese
Si chiama “qualunque”.
Meridionale nel corpo,
italiano nella mente,
universale nel cuore.
di Angela T. Girolamo