Sulle tue virtù ho poggiato la mia esistenza
immaginando infine un buon miracolo di sapienza
ho mangiato e nuotato per le tue lacrime e ristorato
le tue ginocchia sbucciate
spedito i miei piedi e le mie mani
su navi e aerei per togliere la pioggia prima che arrivasse
o per aprire l’ombrello se fosse stato troppo tardi
ma in ogni caso per non lasciarti sola.
Sulle tue virtù ho ballato i Beirut e costruito
capanne di lenzuola
e sconfitto un dragone imponente prima
di accendere la luce e vederti
attendendo sempre un buon miracolo di sapienza.
Sulle tue virtù ho lasciato le mie
alla fine della guerra ho sepolto da solo i corpi
e innaffiato le piante
dimenticandomi le stagioni e tutti i miei strumenti musicali
e guardando dalla finestra
ho letto, acceso una sigaretta
e spedito i miei piedi e le mie mani a ritrovarti
ancora.
di B. P. All rights reserved