O dolce nuvola,
così tenue e impalpabile
t'osservai sovente
sospesa al centro
di una volta monotona.
E come una donna
gravida e frugifera
dal ventre sollevato e ricurvo
pioggia hai partorito
e questo mondo hai dissetato.
Instancabile fonte di vita
che dall'alto mi osservi,
il tuo passo confuso seguo
la tua vulnerabile levità ammiro.
Poi te ne vai
e soltanto una flebile scia
ricorda il tuo passaggio.
Un'ombra fedele
accompagna il tuo lungo cammino.
Sola e perduta
equilibrio vai cercando.
L'equilibrio è eccessivo autocontrollo,
subordinazione,
asservimento alla ragione,
specchio limpido d'incertezze
ed emozioni.
Ciò che l'equilibrio ingloba
il sogno e l'amore separano.
Dolce nuvola
non so se questi pensieri
potrai mai comprendere
i tuoi sospiri e il tuo moto
sembrano avvolgere un'anima.
Ora però te ne sei andata,
la tua presenza non può farmi scudo
e io rimugino sulla mia esistenza
che tanto mi ammalia
e tanto m'illude.
di Enrichetta Glave, all rights reserved