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Poesia: Maschere a Venezia

Creato il 01 febbraio 2014 da Carnivalinvenice

Poesia: Maschere a Venezia

L’aria profuma di festa,
dolciumi, risa e burla
fan da sfondo
e l’atmosfera gioiosa resta.

Sfilano le maschere tra le vie virtuose,
adornate dai coriandoli e dalle stelle filanti
stupiscono lo spettatore che per vederle si fa avanti.

Ecco Arlecchino servo sbadato e sguaiato
che di pezze il suo vestito è cucito,
salta, canta e sorride ai Signori
ma ne fa davvero di tutti i colori.

Intelligente, abile ed inetto
è Pulcinella nel suo napoletano perfetto.

Si fa largo Balanzone
ciarliero e dottore saccente
ma molto spesso truffa la gente.
Burbero e brontolone
fa credere di essere un gran sapientone,
vantandosi del suo sapere appena si presenta l’occasione.

Ma il vero “paron” di casa è il vecchio mercante veneziano,
avaro, bizzarro, autoritario e pure brontolone:
il suo nome è Pantalone.

C’è poi Brighella servo furbo e attaccabrighe
insieme alla graziosa e vivace Colombina,
servetta briosa e alquanto furbina.

Questa é Venezia
che del suo Carnevale
ne ha fatto un evento davvero originale


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