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Poesia terapeutica

Creato il 14 gennaio 2011 da Sarpasana

POESIA TERAPEUTICA

La narrativa di sé e della propria vita, ma anche delle fantasie che scaturiscono dall’inconscio è un aiuto molto intimo che possiamo darci da soli quando più ne abbiamo voglia.
La mente si riorganizza e si possono esprimere emozioni che non ci permettiamo di provare o che cerchiamo di nascondere a noi stessi. Allo stesso tempo, scrivere permette di trasformarle in immagini mentali più controllabili e tranquillizzanti.

In questo articolo tratteremo in particolare la poesia composta in sonetti, rime o in versi sciolti, recitata con/su o senza musica, poiché rappresenta una profonda espressione dell’anima. Per questo è diventata uno dei metodi usati in psicoterapia come tecnica d’aiuto nelle situazioni quotidiane o in presenza di sofferenze fisiche o psichiche.
La “psicopoetry” e la “poesia-terapia” è un’insieme di metodologie creative e alternative a quelle tradizionali di aiuto alla mente, fondate su tecniche specifiche di utilizzo della scrittura poetica e della lettura di poesie, con finalità di consapevolezza e supporto a stati emotivi e cognitivi (pensieri) che sono importanti per la crescita ed il benessere psicologico di una persona.
Generalmente si parte dalla valutazione iniziale del disagio, con la lettura e scrittura poetica o con strumenti e metodi di auto-osservazione guidata, per lasciare spazio ad un percorso durante il quale vengono utilizzate le tecniche psico-poetiche o poetico-terapeutiche ritenute più utili per il recupero del benessere e per migliorare alcuni atteggiamenti negativi. Infine, si giunge alla rielaborazione finale del lavoro fatto, dei risultati ottenuti, in modo da raggiungere una esplorazione poetica finale auto-valutativa.
Le tecniche psico-poetiche utilizzabili in percorsi individuali o di gruppo di psicopoesia o di poesia-terapia, sono varie e generalmente decise a seconda degli obiettivi posti dal trainer e dal/dai paziente/i:
La “scrittura poetica primitiva” e la “poesia-follia”: dato uno stimolo iniziale (più parole o un tema), si ricostruisce in chiave poetica la narrazione iniziale di Sé e delle proprie emozioni del momento.
Il “sogno poetico” è una modalità di scrittura di poesie che nasce dopo aver eseguito uno stato di rilassamento guidato (allo scopo di attivare fisiologicamente le parti più creative, allontanandosi dai filtri razionali della quotidianità) e di focusing su parole o immagini mentali.
La “poesia simbolica” è una tecnica volitiva di composizione e rilettura molto utile per superare una delusione, una perdita, un cambiamento, per staccarsi lentamente da stati di dipendenza affettiva oppure per fissare le motivazioni che possono ricucire legami controversi importanti.
La “poesia positiva” è una forma di poetizzazione che cattura prospettive positive alla vita, sviluppando le possibilità di “pensiero positivo” e alimentando nuove emozioni, aiutando a superare quelle tendenze a concentrarsi sui momenti emotivi negativi amplificandoli, come avviene nelle persone con tendenze depressive.
La “poesia immaginativa” è una tecnica di lettura di poesie, composte dal destinatario o da altri, che assumono una funzione simile a quella della “poesia positiva”, ossia di aiutare a sviluppare una rappresentazione di Sé in una situazione, associata ad emozioni positive. È molto utile per affrontare paure e situazioni ansiogene.
La “cronaca poetica” è una forma di allenamento molto utile alle persone che non sono particolarmente capaci di parlare delle emozioni che vivono e che quindi tendono a riferire la “fredda cronaca” degli eventi, conservando le emozioni sotto forma di conversione fisica degli stati affettivi inespressi (somatizzazioni) o come un “dolore senza nome”.
L’”eco poetico” ha la principale funzione di aiutare chi non è abituato a sentire e a descrivere le proprie emozioni.
La “poesia biografia” rappresenta una forma di biografia poetica del Sé molto utile alla costruzione e ricostruzione della propria identità, è una modalità di rappresentazione di uno o più aspetti di Sé. E’ molto utile per migliorare le problematiche tra genitori e figli e tra coniugi, quando risultino connesse alla discrepanza tra “percezione desiderata” e “percezione ottenuta”.
La “poesia dialogica” è una forma poetica dialogata, una conversazione poetica con un interlocutore simbolico o tra due o più personaggi (persone reali o parti di sé), attraverso la quale si può aiutare ad esprimere qualcosa che non si riesce ad esprimere oppure a dare spazio a parti di sé (es. maschili vs femminili) che non riescono a trovare voce e quindi ad essere vissute.
La “poesia fantasmatica” è una forma di espressione poetica di fantasie o timori che possono essere descritti in prima persona o come paure dell’umanità.
Alla poesia possono essere inoltre affiancate altre discipline per favorire la composizione poetica e l’espressione di sé attraverso la scrittura, quali: musica, rilassamento, creazione artistica (es. Disegni), cromoterapia, teatralizzazione, eco psicologia (contatto con la natura).

Vi auguro Buone rime,
D.ssa Linda Pecchioli
Per contatti:
[email protected]
Cell.: 347/1702930


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