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Poesie di Natale

Creato il 21 dicembre 2011 da Paopasc @questdecisione

Poesie di Natale

© Fox

Forse sotto le feste l'animo si commuove e la gente sente il bisogno di ingentilire le proprie giornate, insomma per Natale rivanno di moda le poesie, ovviamente di Natale, sia per grandi che per piccini. Allo scopo di farvi cosa gradita vi suggerisco alcuni link dai quali scaricare tante belle poesie scritte dai più grandi poeti italiani presenti e passati.


  • Cominciamo con poesie di natale.org, un sito che offre versi e filastrocche, da Rodari a Pascoli, passando per componimenti inviati dai lettori.
  • Passiamo a poesie di natale.com, in cui è preponderante la presenza di canti e versi della tradizione popolare, non solo italiana.
  • Poi c'è poesie di natale.net, insieme ai classici Rodari, Gozzano, Saba vi sono molti componimenti inviati dai lettori. Come bonus si trovano anche immagini, cartoline, auguri e disegni sempre in tema.
  • Su filastrocche.it i componimenti sono anche in voce, poi ci sono consigli su come addobbare l'albero, e c'è pure la classifica delle filastrocche più votate.
  • Infine c'è la girandola.it, il portale dei bambini come scrive, in cui insieme a giochi, cartoline, disegni da colorare, ci sono tantissimi link a siti con poesie di Natale.
Vi lascio con due componimenti più d'altri interessanti. Il primo è di un giapponese, di cui non so molto, Hirokazu Ogura, di cui scopro che anche la cara amica Annarita Ruberto aveva pubblicato i versi. L'incipt è buono, anche se poi scade in un tono troppo buonista e un po' fiacco.
Perché
dappertutto ci sono cosi tanti recinti?
In fondo tutto il mondo è un grande recinto.
Perché
la gente parla lingue diverse?
In fondo tutti diciamo le stesse cose.
Perché
il colore della pelle non è indifferente?
In fondo siamo tutti diversi.
Perché
gli adulti fanno la guerra?
Dio certamente non lo vuole.
Perché
avvelenano la terra?
Abbiamo solo quella.
A Natale - un giorno - gli uomini andranno d’accordo in tutto il mondo.
Allora ci sarà un enorme albero di Natale con milioni di candele.
Ognuno ne terrà una in mano, e nessuno riuscirà a vedere l’enorme albero fino alla punta.
Allora tutti si diranno "Buon Natale!" a Natale, un giorno.(Racconto di Natale di Hirokazu Ogura)
e un altro di un italiano, certo Montale Eugenio. Non c'è parola mal posta, il verso si snoda, indifferente al tema che si potrebbe prestare al buonismo o al melodrammatico, ogni termine è un'evocazione, sembra incidere i padiglioni auricolari e garantire una visione delle cose diversa dal solito.
CAFFÈ A RAPALLO
di Eugenio Montale
Natale nel tepidariolustrante, truccato dai fumiche svolgono tazze, velatotremore di lumi oltre i chiusicristalli, profili di femminenel grigio, tra lampi di gemmee screzi di sete...Son giuntea queste native tue spiagge,le nuove Sirene!; e qui manchiCamillo, amico, tu storicodi cupidige e di brividi.

S'ode grande frastuono nella via.
È passata di fuoril'indicibile musicadelle trombe di lamae dei piattini arguti dei fanciulli:è passata la musica innocente.
Un mondo gnomo ne andavacon strepere di muletti e di carriole,tra un lagno di montonidi cartapesta e un bagliaredi sciabole fasciate di stagnole.Passarono i Generalicon le feluche di cartonee impugnavano aste di torroni;poi furono i gregaricon moccoli e lampioni,e le tinnanti scatolech'ànno il suono più trito,tenue rivo che incantal'animo dubitoso:(meraviglioso udivo).
L'orda passò col rumored'una zampante greggiache il tuono recente impaura.L'accolse la pasturache per noi più non verdeggia.

[source brani  letture giovani]

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