In un nido di rovi ti ho posata
a riposo, protetta dalle spine.
Sangue nero scorreva sui tuoi fianchi
ma al sicuro erano i tuoi seni.
Con ghirlande di viole
ho adornato le spirali dei tuoi
capelli di ebano.
Vortici d’oblio, odori d’incenso
che eclissano i miei sensi al contatto.
In un nido di rovi son rimasto
a inveire contro i giorni andati
cercando e inseguendo quel gusto
nel riscoprire i tuoi canti antichi.
In un nido di rovi in silenzio
ho deposto la tua corona di spighe
con in bocca l’amaro dell’assenzio
e le mani bruciate d’ortiche.
In quel nido di rovi mi son spento
consumato da avido fuoco
brucia intorno ora il tuo paese.
Ceneri calde mi terranno a riposo
per il tuo ritorno, come maggese.